Follieri insiste: "Pronti ad acquistare il 100% del Foggia. I soldi sono già in Italia"
“Prenderemo il 100% delle quote, acquista Follieri Capital Ltd”. La trattativa per la cessione delle quote del Calcio Foggia 1920 è in dirittura d’arrivo. L’annuncio arriva direttamente da Raffaello Follieri, che Foggia Città Aperta ha deciso di contattare dopo le indiscrezioni sull’accordo ormai vicino alla conclusione. Che il rapporto tra la nostra testata e il gruppo Follieri sia stato tumultuoso in passato è lo stesso Raffaello Follieri a rimarcarlo: “Sinceramente non capisco questa avversione nei nostri confronti iniziata qualche anno fa”, evidenzia rifacendosi agli articoli pubblicati in occasione della trattativa, poi saltata per assenza di garanzie, nel gennaio 2018.
L'ACCORDO. Anche sulla trattativa in corso abbiamo palesato dubbi, così come confermatogli durante lo scambio avuto. Dubbi che, però, Follieri contesta: “Avete scritto che le nostre società non esistono sui registri europei, che sinceramente non so cosa siano, e che Follieri Capital Ltd, con sede a Londra, ha una sterlina di capitale quando sapete benissimo che tutte le società Inglesi vengono costituite in questo modo”.
Perplessità che restano perchè nè sul Business European Register, nè sul portale E-Justice dell'Unione Europea è possibile rinvenire alcuna delle società del gruppo. Ma Follieri assicura e rassicura la piazza: “Per quanto riguarda questa acquisizione siamo di fatto arrivati alla conclusione e i fondi sono già a disposizione in Italia”. Sulla tempistica, invece: "Dipende solo dal tempo che il notaio inglese impiega a ottenere le postille sul documento notarizzato e per la trasmissione ai due notai Italiani. E con lo stesso documento richiederemo il codice fiscale Italiano”.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.