Rainbow River Festival, atto finale: un evento per rivivere il Pride e pensare al futuro
Il Rainbow River Festival, il primo festival di cultura Queer della città di Foggia e provincia è giunto alla sua tappa finale. Dopo la tre giorni a Palazzo Dogana a precedere il Pride, il momento finale avverrà nel Chiostro di Santa Chiara: nella serata di sabato 17 giugno, alle ore 21, verranno accolte tutte le realtà che hanno sostenuto e accompagnato in questo lungo e intenso percorso, il collettivo Arcigay Foggia Le Bigotte. Prenderanno parte il Comune di Cerignola, la Provincia di Foggia e la cooperativa sociale Kaleidos, partner del progetto “Che genere di rispetto” nell’ambito del quale è stato realizzato il festival, i rappresentanti dei comuni che hanno patrocinato l'evento del Puglia Pride, della Regione, delle associazioni e le realtà del territorio che hanno condiviso questo percorso.
L’EVENTO. L’evento prevede l’allestimento di una mostra fotografica che racconterà i momenti salienti del Pride e la proiezione di un teaser di quello che sarà il documentario del Foggia Puglia Pride 2023, a cura di Roberto Moretto e la sua JR Studio. Inoltre, seguirà un breve momento di storytelling del lungo percorso di cultura, formazione, aggregazione che ha condotto la città fin qui.
RIPARTRE DA QUI. Sarà una serata di festa e di ringraziamenti, oltre che di bilanci e riflessioni per tracciare nuovi obiettivi e soprattutto, sarà una serata di emozioni condivise non solo con chi ha contribuito a realizzare tutto ciò, ma anche con quella parte di città che si è mostrata interessata, accogliente, curiosa di ascoltare e conoscere. Questo il focus della serata, festeggiare insieme, con l’obiettivo di concepire questo traguardo come un punto di partenza piuttosto che di conclusione. “Siamo incoraggiati a perseguire tale obiettivo - dichiarano i componenti del collettivo de le Bigotte -. Dalla bella ed inaspettata partecipazione che la città ha dimostrato non solo al Rarifest ma anche al Pride, bisogna ripartire per moltiplicare le energie e i gli spazi in cui fare cultura, non per una comunità di persone, ma per una città”.
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