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Randagismo, ancora una volta i cittadini risolvono i problemi del sindaco Lamacchia

il delegato di San Ferdinando: “Ho le mani legate”

L'hanno chiamato Lillo e ha uno squarcio all'altezza del collo. È un volpino, gravemente ferito, ritrovato per strada l'altro ieri notte e subito condotto all'attenzione delle forze di competenza (per rispetto nei confronti degli animali e dei lettori più sensibili, pur avendo le foto più cruente del cane, preferiamo pubblicare unicamente quella sul tavolo dell'ambulatorio). Il fatto, tanto per cambiare, è accaduto a San Ferdinando di Puglia, dove per l'ennesima volta un animale randagio ha provato ad attentare alla stabilità di un'amministrazione comunale.
BUDGET ZERO. “Io vorrei fare tanto, ma mi hanno dato una delega con budget zero. Ho le mani completamente legate, come faccio anche solamente a pensare di fare una convenzione con un canile sanitario?” L'ingegner Vito Evangelista, il terzo incaricato in materia di randagismo da un anno a questa parte (i due precedenti responsabili sono stati, inspiegabilmente, allontanati dal Sindaco), ha allargato le braccia: “Il sindaco – ha aggiunto Evangelista, dopo aver ricevuto le volontarie con in braccio il cane ferito – proprio non ne vuole sapere”. Il cane Lillo, mezzo morto e vittima dell'ennesimo attacco da parte di un branco di cani randagi, deve morire per strada. Questa la sola alternativa proposta dal comune di San Ferdinando di Puglia: la stessa polizia municipale, interpellata nel corso della giornata di ieri dalle due volontarie che si sono prese la solita briga, ha ammesso di non avere voce in capitolo. La sola cosa che si può fare, e che è stata fatta, è una segnalazione alla Asl di Barletta... Dopo? Che si arrangi, il cane (e che si arrangino i cittadini, ovviamente).
UN COMUNE MESSO IN CRISI DA UN CANE MEZZO MORTO. Esagerato? No, affatto. Sembra il titolo di un racconto di Garcia Marquez, ma è un'osservazione del tutto legittima. L'omissione di soccorso infatti, dal punto di vista legale, è un reato anche per gli animali. Se poi riguarda animali randagi, che l'amministrazione comunale di riferimento dovrebbe provvedere a curare (nel senso di prendersi cura, di “amministrare”, anche e soprattutto a tutela de cittadini), allora le responsabilità sono maggiori. Ma finché la risposta sarà quella del sindaco Michele Lamacchia, da un anno al vertice del comune di San Ferdinando e da un anno nemico degli animali, allora è chiaro che persino un cane ferito, un indifeso, potrà mettere a repentaglio la stabilità di un'intera città. La colpa di ciò, occorre che qualcuno informi chi di dovere, non è del cane randagio. Né delle cittadine e dei cittadini che, volontari e a proprie spese, provano a colmare il vuoto delle istituzioni dando fondo ai propri mezzi, alle proprie risorse fisiche  mentali, e mettendo a repentaglio la loro stessa sicurezza.
“L'AMICO RANDAGIO”. Ieri, il povero Lillo è stato condotto dal dottor Michele Buttiglione, veterinario al momento in ferie, di Cerignola. Questi ha aperto ugualmente il proprio ambulatorio, avendo preso coscienza delle condizioni estremamente gravi del cane, suturando la ferita e assumendosi la responsabilità della cura dell'animale, attualmente sotto antibiotici e in attesa di adozione. Intanto, nonostante le richieste e la buona volontà dimostrata dall'amministratore comunale Evangelista, e nonostante una situazione sempre più grave, del sindaco Michele Lamacchia, anche oggi, nessuna traccia. Dal canto proprio, va aggiunto, l'associazione animalista cerignolana “Gli amici di Balto”, ha proposto allo stesso Evangelista e, dunque, alla cittadinanza di San Ferdinando, di sposare un progetto low cost che forse, Sindaco permettendo, potrebbe risolvere o quanto meno alleviare la situazione di estrema crisi vissuta dal comune pugliese. Si tratta di “L'amico randagio”, un progetto che prevede, previa un'ordinanza dell'amministrazione, una fase di sterilizzazione dei cani e di reimmissione sul territorio, con costi del tutto più bassi da quelli previsti nel caso dell'esistenza di un canile sanitario, ad appannaggio privato. Evangelista, anche per questo tipo di iniziativa, ha manifestato il proprio favore. Ma, come detto, non dipende nulla da lui.

di Redazione 


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