All'ultimo giorno di lavoro, cassiere "in prestito" fa da basista per una rapina
I Carabinieri della Compagnia di Manfredonia hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di E. P., classe '77, bancario incensurato del posto, per concorso in rapina aggravata.
LA RAPINA. Intorno alle 13 dello scorso 10 agosto, a Manfredonia, due persone, con addosso berretti e occhiali scuri per essere più difficilmente riconoscibili, erano entrati con le pistole in pugno nella filiale di via Di Vittorio della Banca Popolare di Milano e, dopo aver minacciato e violentemente strattonato uno dei cassieri, si erano fatti accompagnare nel seminterrato, e qui avevano arraffato dalla cassaforte oltre 150.000 euro e diverse migliaia di sterline inglesi e dollari statunitensi. Poi la fuga.
I DUBBI. Questi i fatti, ma agli investigatori qualcosa, da subito, non “quadrava”: il mancato funzionamento del sistema di rilevamento di oggetti metallici all'ingresso, che avrebbe dovuto impedire l'apertura delle porte; la presenza in cassaforte di una somma tanto ingente, di certo oltre all'ordinaria disponibilità, ma soprattutto la coincidenza dell'azione con la breve finestra temporale di apertura della cassaforte stessa, altrimenti irrimediabilmente inaccessibile, anche per gli stessi dipendenti dell'istituto di credito.
LE INDAGINI. Senza aver lasciato trapelare nulla sul posto, i Carabinieri hanno immediatamente riferito al Magistrato della Procura della Repubblica di Foggia tutti i loro dubbi, e con questi, dopo aver analizzato le personalità di tutte le persone presenti al momento della rapina, nella convinzione che tante coincidenze potessero trovare giustificazione solo nella partecipazione attiva di un "basista", si sono concentrati sul cassiere "in prestito".
IL BASISTA. Il bancario minacciato e violentemente strattonato, infatti, era dipendente dell'altra agenzia cittadina della banca, quella di via Tribuna, e si trovava lì per l'ultimo giorno delle due settimane che vi aveva dovuto lavorare in sostituzione di un collega in ferie. In più, i Carabinieri avevano riservatamente saputo di una sua difficile situazione economica, a causa di alcuni debiti che faticava a onorare.
I COMPLICI. Ricevute dai Carabinieri di Manfredonia le risultanze investigative in una dettagliata informativa di reato, il Magistrato della Procura della Repubblica l'ha corroborata con le proprie autonome considerazioni e, completata con le esigenze cautelari da tutelare, ha trasmesso al G.I.P. del locale Tribunale la richiesta per l'emissione del provvedimento cautelare oggi eseguito. Le attività investigative di Arma e Procura della Repubblica proseguono ora per l'identificazione dei due complici che materialmente hanno portato a termine la rapina, e di un terzo uomo, sfuggito alle telecamere, che dalle indagini risulta aver svolto la funzione di "palo".
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