Ad Apricena, è stato tratto in arresto M. C., ventenne originario di Cerignola, ritenuto responsabile della rapina perpetrata il 16 novembre 2011 ai danni della banca Credem di Apricena. L’arresto è stato operato dai carabinieri delle compagnie di San Severo e Cerignola che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Lucera, su richiesta di quella Procura della Repubblica.
IL FATTO. Il cerignolano, all’epoca incensurato, in concorso con un’altra persona in corso di identificazione, dopo aver superato a volto scoperto il bussolotto d’ingresso della banca, saltava sul banco dell’unico impiegato presente alle casse e, dopo averlo colpito con pugni e schiaffi in pieno viso, gli intimava di aprire la porta girevole per far accedere il complice travisato da una calzamaglia. Nel frattempo, lo stesso, prelevava dalla cassa la somma contante di 9.126 euro per poi fuggire unitamente al complice. Acquisite tutte le informazioni utili dai clienti presenti al colpo, le indagini dei carabinieri proseguivano con gli accertamenti sulle impronte digitali lasciate da uno degli autori dell’azione delittuosa. Il primo rapinatore infatti, per accedere all’istituto bancario, aveva dovuto far rilevare l’impronta di un dito al lettore del sistema di sicurezza e lo aveva fatto posando sull’impianto di rilevamento il pollice. L’impronta veniva inviata al Reparto Investigazioni Scientifiche (R.I.S.) di Roma dove, confrontata con le altre impronte digitali presenti in archivio non consentiva di individuarne il titolare in quanto non presente nella banca dati.
TRADITO DA UNA IMPRONTA. Nell’agosto del 2012, però, il ventenne era stato arrestato dai carabinieri della stazione di Ruvo di Puglia per spendita di monete false e sottoposto al fotosegnalamento. Gli operatori del R.I.S., grazie ad esami minuziosi, riscontravano una rispondenza inequivocabile tra l’impronta esaltata ed asportata dai carabinieri di San Severo e quella rilevata dai colleghi di Ruvo di Puglia. Sulla base degli oggettivi elementi di reità raccolti dai carabinieri, quindi, la Procura della Repubblica di Lucera ha richiesto l’emissione del provvedimento custodiale anche al fine di evitare il reiterarsi di fatti di tale gravità, considerato il disinvolto ricorso alla violenza da parte del giovane cerignolano nell’aggredire il cassiere.