Referendum sulla Cannabis, c’è anche Foggia tra i Comuni in ritardo: rischio invalidamento firme
C’è anche il Comune di Foggia tra quelle Amministrazioni che, ad oggi, non hanno ancora inviato i certificati elettorali a corredo dei firmatari del referendum sulla legalizzazione della cannabis.
LA SCADENZA. Anche nel capoluogo dauno, infatti, sono stati tantissimi i cittadini che, nei giorni scorsi e nel giro di poco più di una settimana, hanno contribuito al raggiungimento del quorum utile a ottenere l’approvazione dalla corte di Cassazione, ultimo step prima del referendum vero e proprio. Tra le seicentomila firme, pertanto (centomila in più rispetto alla cifra prevista dalla legge), ci sono anche quelle dei foggiani che però, insieme con altri cittadini di altri comuni, rischiano di vedere annullato un loro diritto costituzionale. Motivo? La scadenza incombente dell’ultimo termine di invio delle certificazioni, fissato per il 30 settembre.
LA PROROGA. Oltre a Foggia, va detto, sono ancora tanti i comuni in ritardo – anche se alcuni di questi stanno provvedendo nelle ultime ore, dopo l’appello social di Mauro Cappato, tra i promotori dell’iniziativa popolare. L’alternativa alla “debacle” burocratica, che vanificherebbe lo sforzo di seicentomila firmatari, è una: che il Governo conceda una proroga del termine di consegna facendo slittare la data di un mese, proprio come accaduto per il referendum sulla giustizia e per quello sull’eutanasia. Altrimenti, come ha scritto qualcuno, “il rischio è quello di una discriminazione referendaria”.
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