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Renzi a Peschici: "Il Gargano non è in lutto"

L'incontro del premier con i sindaci e i cittadini delle zone colpite dall'alluvione

"Il Gargano non è chiuso per lutto, è aperto ai turisti ed è nelle condizioni di essere quel capolavoro di bellezza che è". Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, lancia un segnale di speranza nel suo intervento a Peschici, incontrando i cittadini dei centri colpiti dall'alluvione del Gargano.
 
TRA COMMOZIONE E RINGRAZIAMENTI. Rivolgendo "un pensiero commosso alle vittime e alle famiglie" colpite e “un grazie alla Protezione civile e a chi ha prestato soccorso nell' immediato, questo è un elemento di forza straordinario”, Renzi ha parlato ovviamente del problema del dissesto idrogeologico, che “è una delle priorità dell'Italia - ha aggiunto - e va affrontato insieme alle regioni, snellendo al massimo la burocrazia”.
NON PIANGERSI ADDOSSO. "Noi dobbiamo valorizzare quello che c'è di bello in Italia e smetterci di piangerci addosso, voi non vi siete mai pianti addosso – ha proseguito il premier - e credo che per una popolazione sia fondamentale saper ripartire con lo stimolo e lo slancio che sicuramente il governo ci mette. In settimana attendiamo la conclusione della procedura per lo stato di calamità naturale, il governo farà la sua parte com' è doveroso. Noi ci mettiamo la tenacia e la determinazione perché sui punti oggetto di discussione si possa procedere".
IL SOPRALLUOGO. Prima di atterrare, il premier ha effettuato - secondo quanto reso noto su Twitter dal suo portavoce Filippo Sensi - un sopralluogo aereo sul Gargano per visionare, dall'alto, l'area devastata dal maltempo.
PROBLEMI DI ABUSIVISMO. "Abbiamo bisogno che il Gargano venga preso sulle spalle dal Governo, troppe volte questa terra ha pagato il prezzo della latitanza dello Stato" ha invece affermato il governatore della Puglia, Nichi Vendola. "Il Gargano è ferito ma non è morto, non va rappresentato - ha aggiunto - come un unico ammasso di fango", pur ammettendo che in alcuni centri del Gargano "vi sono problemi di abusivismo del territorio e culturali".

di Redazione 


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