Resta ai domiciliari l'autore dell'aggressione presso l'Ufficio Anagrafe
Si è tenuto nella mattinata ieri il procedimento per direttissima a carico del foggiano di 35 anni arrestato dalla Polizia Locale di Foggia, in quanto autore della brutale aggressione perpetrata mercoledì scorso nei confronti di una funzionaria dell’Ufficio Anagrafe del Comune di Foggia e di due agenti appartenenti al Corpo, prontamente intervenuti in sua difesa.
DOMICILIARI. Oltre alla convalida dell’arresto, all’aggressore è stata confermata la misura restrittiva degli arresti domiciliari fino alla celebrazione del dibattimento. Lo stesso dovrà rispondere di resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale.
LANDELLA. “Si tratta di una buona notizia – commenta in una nota il sindaco di Foggia, Franco Landella –. L’auspicio è che l’esito del processo valga a riaffermare il principio fondamentale di ogni ordinamento democratico: il doveroso rispetto nei confronti delle funzioni esercitate dai dipendenti delle pubbliche amministrazioni, in base al quale non può essere concesso a nessuno di interferire e turbare, a maggior ragione usando intollerabili forme di violenza, il regolare esercizio dei pubblici poteri, in quanto rivolti al corretto funzionamento della struttura amministrativa per il soddisfacimento delle esigenze dei cittadini. Anche per questo confermiamo la decisa volontà del Comune di Foggia di costituirsi parte civile nel processo penale a carico dell’aggressore”.
AMORESE. “L’Amministrazione comunale esprime anche in questa circostanza la sua vicinanza alla dipendente dell’Ufficio Anagrafe ed ai due agenti del Corpo della Polizia Locale aggrediti – aggiunge l’assessore comunale con delega alla Polizia Municipale, Claudio Amorese –. Una vicinanza reale e non retorica. Continueremo ad impegnarci affinché il personale dell’Amministrazione comunale che svolge funzioni a contatto con il pubblico sia tutelato in modo sempre migliore e per affermare il principio di legalità in ogni sia forma ed in ogni circostanza”.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.