Era pronto a riciclare parti di un'auto rubata il giorno prima a Bari: arrestato
Personale del Commissariato di Cerignola ha sottoposto a Fermo di indiziato del reato di riciclaggio un 50enne.
In particolare, gli agenti, nel transitare su una strada sterrata, hanno incrociato un furgoncino il cui conducente, alla loro vista, ha accelerato, facendo perdere le proprie tracce. Nei pressi del luogo in cui avevano incrociato il furgoncino, gli agenti hanno rinvenuto, ben occultati sotto un albero e coperti da un telo, due propulsori di auto, poi sequestrati.
LE TRACCE. Gli agenti hanno anche notato che sul terreno vi erano vistose tracce di pneumatici che conducevano all’ingresso di un’attività di vendita di ricambi auto distante circa cento metri. Pertanto, accedendo dall’ingresso secondario della attività, hanno sorpreso C.S. mentre era intento a smontare la sospensione di un’autovettura. Questi, accortosi della presenza degli agenti, ha tentato la fuga ma è stato raggiunto e fermato. Ulteriori accertamenti hanno consentito di appurare che C.S. fosse intento a smontare e togliere le targhette identificative al propulsore di un’autovettura risultata rubata a Bari il giorno precedente. inoltre, si è accertato che anche uno dei propulsori sequestrati poco prima apparteneva alla stessa auto. Infine, all’interno del capannone, i poliziotti hanno rinvenuto quasi tutte le restanti parti della medesima autovettura.
L'ARRESTO. C.S. è stato dichiarato in stato di fermo di indiziato del reato di riciclaggio e associato alla Casa Circondariale di Foggia a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che, in sede di udienza ha convalidato il fermo e disposto l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.