Relazione choc su discarica ex Agecos, Landella costretto a ordinanza divieto di utilizzo acque pozzi
Serviva a ottenere l'autorizzazione ambientale per le discariche comunali. E, invece, la relazione tecnica commissionata dal Comune di Foggia ha avuto effetto contrario: ha fatto emergere uno scenario inquietante sulla situazione dell'area della discarica.
L'ORDINANZA. "Divieto assoluto di emungimento ed utilizzo, anche per soli fini irrigui e/o agricoli , dell'acqua sotterranea da tutti i pozzi privati provvisti di autorizzazione e da tutti i pozzi non autorizzati che si trovano entro il raggio di 1 chilometro dal perimetro delle discariche del Comune di Foggia". È quanto prevede l’ordinanza sindacale n. 6 del 14 marzo che il primo cittadino Landella è stato costretto in tutta fretta a emanare a seguito delle risultanze delle indagini ambientali effettuate nell’area di Passo Breccioso.
LE INDAGINI AMBIENTALI. Una serie di valori fuori norma e una possibile fuoriuscita di percolato che avrebbe inquinato irrimediabilmente l’intera zona. Di certo sono state superate le cosiddette "concentrazioni soglia di contaminazione". L’esito della relazione, peraltro, è nota sin dall’ottobre scorso ma solo ora a seguito di nuove verifiche effettuate si è corso ai ripari.
CRITICITA’ DISCARICA EX AGECOS. I valori maggiormente critici sono emersi dai campionamenti effettuati nei nuovi pozzi denominati SN1 e SN2 realizzati a seguito dell’acquisizione della discarica ex Agecos. Si tratta della discarica acquistata dall’amministrazione Landella ad ottobre scorso dall’imprenditore Bonassisa al costo di oltre 1 milione di euro. Il rischio è quello di doversi accollare, a carico della collettività, costi onerosi di bonifica.
SITO CONTAMINATO. Per ora, oltre al divieto totale di utilizzo delle acque sotterranee, è stata attivata la procedura di “potenziale contaminazione storica” mediante comunicazione a Provincia, Regione, Arpa e Prefetto. Spetterà a quest’ultimo allertare, se dovuto, anche il Ministero dell’Ambiente. Il Sindaco, nel frattempo, si è impegnato a “potenziare le operazioni di emungimento, raccolta, trasporto a smaltimento del percolato” e “avviare la procedura per le coperture delle aree interessate”.
i soliti noti si arricchiscono e inquinano a catena e la comunità foggiana deve accollarsi oneri e pericoli per la salute pubblica
ma basta...
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