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Rimosso l'"ecomostro" di via Saragat. Pietrocola: "L'isola si riutilizzerà"

Lavori, non semplici, a carico di Amiu

"L'isola ecologica che in questo momento stiamo rimuovendo, e che costa circa 60mila euro, non sarà rottamata. L'intenzione dell'amministrazione è quella di riutilizzarla in futuro in un'altra zona della città" .
Sono le dichiarazioni dell'assessore ai Lavori pubblici del Comune di Foggia, Leonardo Pietrocola, durante i lavori di messa in sicurezza dell'area in via Saragat in cui per mesi, e fino a stamattina, ha campeggiato l'"ecomostro", e cioè il raccoglitore elettronico dei rifiuti per la differenziata che a fine maggio scorso era fuoriuscito dal sottosuolo a causa di un violento nubifragio.
Oltre ai semplici cittadini curiosi, insieme all'assessore Pietrocola, a supervisionare i lavori (annunciati da Palazzo di città qualche giorno fa con un comunicato ufficiale) c'erano anche il sindaco Gianni Mongelli e il presidente di Amiu Gianfranco Grandaliano, il quale ha confermato che la sua società di raccolta dei rifiuti si è fatta carico dei lavori di rimozione dell'isola ecologica grazie ad un accordo raggiunto con il Comune di Foggia e nonostante che il bene fosse di competenza dell'amministrazione. 
Le operazioni non sono state nemmeno troppo semplici perchè l'"ecomostro", come spiegato da tecnici e operai sul posto, ha raggiunto il doppio del suo peso normale, a causa dei rifiuti contenuti e dell'acqua piovana nel frattempo entrata al suo interno. Ci è voluta dunque una gru che sopportasse un peso di 60-70 quintali, sopraggiunta successivamente, non appena effettuati i rilievi del caso.
Sul posto c'erano anche camion colmi di pietrisco pronti per riempire immediatamente il fossato che ospitava il blocco di metallo dell'isola ecologica e completare dunque la messa in sicurezza dell'area. 
Si tratta dell'epilogo di una questione che in questi lunghi mesi aveva suscitato non poche polemiche e indignazione tra la cittadinanza e alcuni movimenti civici, che denunciavano la pericolosità del raccoglitore elettronico in quello stato accusando l'amministrazione di indifferenza. 
"L'isola ecologica che in questo momento stiamo rimuovendo, e che costa circa 60mila euro, non sarà rottamata. L'intenzione dell'amministrazione è quella di riutilizzarla in futuro in un'altra zona della città". 
LA PRESENZA DI AMIU. Sono le dichiarazioni dell'assessore ai Lavori pubblici del Comune di Foggia, Leonardo Pietrocola, durante i lavori di messa in sicurezza dell'area in via Saragat in cui per mesi, e fino a stamattina, ha campeggiato l'"ecomostro", e cioè il raccoglitore elettronico dei rifiuti per la differenziata che a fine maggio scorso era fuoriuscito dal sottosuolo a causa di un violento nubifragio. Oltre ai semplici cittadini curiosi, insieme all'assessore Pietrocola, a supervisionare i lavori (annunciati da Palazzo di città qualche giorno fa con un comunicato ufficiale) c'erano anche il sindaco Gianni Mongelli e il presidente di Amiu Gianfranco Grandaliano, il quale ha confermato che la sua società di raccolta dei rifiuti si è fatta carico dei lavori di rimozione dell'isola ecologica grazie ad un accordo raggiunto con il Comune di Foggia e nonostante che il bene fosse di competenza dell'amministrazione. 
LA RIMOZIONE. Le operazioni non sono state nemmeno troppo semplici perchè l'"ecomostro", come spiegato da tecnici e operai sul posto, ha raggiunto il doppio del suo peso normale, a causa dei rifiuti contenuti e dell'acqua piovana nel frattempo entrata al suo interno. Ci è voluta dunque una gru che sopportasse un peso di 60-70 quintali, sopraggiunta successivamente, non appena effettuati i rilievi del caso.
Sul posto c'erano anche camion colmi di pietrisco pronti per riempire immediatamente il fossato che ospitava il blocco di metallo dell'isola ecologica e completare dunque la messa in sicurezza dell'area. 
Si tratta dell'epilogo di una questione che in questi lunghi mesi aveva suscitato non poche polemiche e indignazione tra la cittadinanza e alcuni movimenti civici, che denunciavano la pericolosità del raccoglitore elettronico in quello stato accusando l'amministrazione di indifferenza. 

di Redazione 


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