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Il ritorno alla carica di Jok T'Roonz, roccia dell'old school made in Foggia

Fuori "Schegge Ep". E "Materialismo storico" è un disco bomba LA RECENSIONE

Il ritorno alla carica di un rapper tutto nostrano, con oltre 15 anni di carriera alle spalle, ma con la passione, l'entusiasmo e l'energia che può avere un mc a vent'anni (anche se lui ne ha qualcuno di più) e che lo portano ad essere attualmente tra i rapper più prolifici del nostro territorio. Nonostante questo tempo appaia sospeso, appeso a un filo, c'è chi, da vero combattente, non si dà mai per vinto. Parliamo di Jok T'Roonz, per cui gli ultimi 12 mesi, compresi quelli di pandemia, sono stati super produttivi.

SCHEGGE EP, FUORI OGGI. Dopo "Materialismo Storico" - il suo ultimo disco, pubblicato a gennaio di quest'anno - oggi sarà fuori "Schegge", annunciato così, in precedenza, dall'artista sul suo profilo instagram "jok.troonz": "In questi giorni di clausura, con @dj_dust e @k9_the_silent_one, abbiamo raccolto materiale inedito e strofe sperdute, le abbiamo unite con qualcosina prodotta ad hoc. Ora K9 sta mixando i suoni. Schegge Ep è quasi pronto. Suono grasso. Che picchia forte".

MATERIALISMO STORICO. E in attesa di "Schegge", il consiglio rivolto a tutti gli amanti dell'hip-hop è di gustare "Materialismo Storico", tra le migliori news di questa prima sofferta metà dell'anno. Perché per leggere buoni libri e ascoltare buona musica, non è mai troppo tardi. E dunque è d'obbligo parlare del "Materialismo Storico" secondo Giordano Mangione, in arte Jok T'Roonz, foggiano doc (di stanza a Savona per lavoro) appartenente alla scuderia Rap Pirata, nonchè fiero rappresentante dell'old school e a parere di chi scrive tra i migliori rapper in circolazione. Se l'avesse tirato fuori soltanto un paio di mesi dopo, in piena emergenza sanitaria, chissà se avrebbe pubblicato qualcosa in merito al corona virus. E chissà come ne avrebbe parlato. Probabilmente con il suo distintivo taglio antagonista. Ma non è detto che qualche riferimento al tema più attuale del momento non possa ritrovarsi in "Schegge".
Per saperlo non c'è che da aspettare ancora qualche istante.

DISCO BOMBA. Detto questo, "Materialismo storico" è un disco bomba, un lavoro maturo, una summa delle radici del rapper e dell'amore per la sua terra (come in "Dal Meridione 3.0", il singolo, lanciato con un bel videoclip, con i suoi storici compari di cricca Net e Dj Dust della gloriosa Foggia Street Clan), fino al germogliare in un presente e in un futuro di lotta, chiaramente di classe, e di rivendicazione, di cui Jok parla, in brani come "Altri mille passi" e "Fata Morgana", per esempio, a proposito di ben altre pericolose pandemie, di ben altri virus, in circolazione in Italia da molti, troppi anni. Di ben altre tipologie di distanziamento sociale. E di ben altra voglia e necessità di aggregazione.

EFFIGE. "Nasco nell'87 un anno dopo Chernobyl, '87 quando il Foggia segna un goal al Real Madrid, in quegli anni mamma lavorava a Reggio Emilia, e sulle case c'era scritto ai terroni non si affitta; non c'era ancora la Lega, Berlusconi mangiava e cresceva faccia pulita imprenditore in carriera, da li' a poco la Guerra del Golfo, la Jugoslavia si scioglie la gente scappa dal Kosovo[...]il tempo va di fretta, ne son passati trenta dall'87, ho tanta sete di vendetta, per una società mutata in una società mutuata, che corre e non ti aspetta. Lavorare 44 ore, con lo stipendio non ci sfami il cane figurati una prole, e peso ancora le parole, le poso su un letto di suoni per farci all'amore".
Potrebbero bastare le prime barre della prima traccia, "Storie d'altri tempi", a fare da effige a questo gran bel disco, a comprenderne il senso e la caratura.

UN DISCO SULL'ASSE FOGGIA-SAVONA.  Perché proprio come la prima - in cui figura anche uno straordinario Gene-P (Rude Crew Savona) che pare una macchina da extrabeat dopo aver inghiottito l'enciclopedia - le successive 9 tracce sono altrettante mine che scoppiano a ripetizione, proiettili a raffica esplosi dagli inesauribili mitra-metrici di Jok e dei numerosi featuring (tra gli altri Fosforo, Gheddi, Rezo 1, dj Paisan - savonesi i primi, foggiani gli ultimi due) che ha chiamato a raccolta per questo disco. Tutta gente proveniente o che fa riferimento alla vecchia scuola, gente che ha ben chiaro cosa significhino i termini rap e hip-hop. E che, proprio come Jok, "pesa ancora le parole, le posa su un letto di suoni per farne all'amore".

LA RIVINCITA DELL'OLD SCHOOL. Fortunamente ci sono ancora mc che onorano questa straoridinaria branca musicale restituendo al testo il fondamentale valore che ha sempre avuto nel genere, utilizzandolo per ridare significato alle parole, per elaborare un pensiero complesso, per lanciare uno sguardo critico sul mondo. In netta contrapposizione con i degradanti, schizofrenici "ah...mmm...ehi...gucci...soldi...droga...armi" e i vocalizzi muezzinico-neomelodici tanto di moda in certa trap, le cui sonorità, ad ogni modo, Jok dimostra, in un paio di passaggi di "Materialismo storico", come possano essere valorizzate con un flow sapiente e versi che abbiano un senso.
Insomma, "Materialismo storico" è l'ennesima testimonianza della fiera rivincita dell'old-school sul panorama musicale di "artisti" strettamente contemporanei. Lo sa bene Jok e la conferma arriva nel primo minuto della traccia 10, omonima del disco, con una serie di rime che chiudono i conti e mandano i nuovi a casa. Un po' come il ritorno dei Colle der Fomento in "Adversus", dopo lungo tempo di silenzio discografico: "Sta bene anche il veleno di un cretino. Ragazzino convinto che il successo è il suo destino. Resto indifferente al vostro mondo ridicolo. V'ho dato sette anni e non m'avete smosso manco di un millimetro".

ALL STAR. Tornando sul panorama locale, a proposito di gente che ha fatto e sta continuando a fare la storia del rap a Foggia, "Materialismo storico" segna il ritorno in formazione originaria, e in grande stile, dei Tavola 28 (Cisky, di cui vogliamo riportare l'uscita, in chiave un po' più indie, del suo primo lavoro da solita, "Frida", pubblicato poco più di un mese fa; Guaio; e Gennarone, sempre molto attivo sul territorio nella promozione dell'hip hop di qualità, vedi il suo profilo instagram "gennarone_tv28" per l'ultima battle di freestyle lanciata pochi giorni fa), che insieme a Jok, e su una potente traccia hard-core prodotta dal sempre fortissimo Soec Liquore, firmano "Co Sang e Gianni Vezzos'", un pezzo in perfetto stile ghetto-rap in cui testa e cuore riflettono sulla pancia della città.
Il disco annovera pure una bellissima e nostalgica "Kill Santa", pezzo scritto a 4 mani con Totò Nasty, altra colonna portante del rap made in north-Apulia di cui si segnala, anche qui, l'ultimo lavoro del rapper: un Ep, "Vieste Verso", che suona come un'ode alla sua terra d'origine, il Gargano, e di cui da poco è stato pubblicato il video del singolo "Chilly Sasha".

RADICI. Per concludere, lo abbiamo accennato in precedenza: "Materialismo Storico" è un manifesto di avversione alla xenofobia, al fascismo, al capitalismo, è un piccolo spaccato di difficili storie di migrazione, ma è anche una lettera d'amore di Jok alla sua terra e alle sue origini, testimoniato, di più, dall'originale scelta di indicare i feat. dei brani con la tipica cifra dialettale di questi lidi, e cioè "nzime a".
Per lo stesso motivo in questo disco non poteva mancare la presenza di gente come K9 e D-Fonq, due producer, storici collaboratori dell'artista, che hanno costruito il tempio del rap foggiano a partire dalle sue fondamenta.
Ma soprattutto non poteva mancare la dedica, con "Outro Old Visioni" in chiusura di disco, all'indiscusso profeta e capostipite del rap nel capoluogo dauno: il mai troppo compianto Fabio Mele, in arte, per l'appunto, Old.

JOK, IL VIAGGIO CONTINUA. E adesso, finito l'ascolto di "Materialismo Storico", non resta che continuare il viaggio nella memoria in versi della nostra terra, in compagnia di Jok e i suoi compari, con l'ascolto di "Schegge Ep", fuori oggi.

di Fabrizio Sereno


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