Rocchetta Sant'Antonio, connessione a Internet gratis per 27 case popolari dell'Arca Capitanata
È stato presentato oggi il progetto pilota interamente finanziato dalla startup Wibi e partito dal comune di Rocchetta Sant’Antonio, grazie al quale 27 alloggi popolari dell’Arca Capitanata sono stati dotati gratuitamente della connessione ad Internet.
LA CONFERENZA. Presenti in conferenza stampa l’assessora al Welfare, l’assessora all’Ambiente e alle Politiche Abitative, la Direttrice del Dipartimento Welfare Valentina Romano, il sindaco di Rocchetta Sant’Antonio Pompeo Circiello, Bruno Reale e Roberto Dorato rispettivamente presidente del consiglio d’amministrazione e socio dell’azienda Wibi, promotrice e finanziatrice del progetto, e Donato Pascarella commissario straordinario di Arca Capitanata.
INTERNET A COSTO ZERO. “Le politiche sociali - ha dichiarato l’assessora al Welfare - devono mettere al centro il benessere dei cittadini a 360°. Fornire la connessione ad Internet a costo zero va in questa direzione. Il fatto che per questa sperimentazione sia stato scelto il comune di Rocchetta Sant’Antonio è per noi motivo di grande orgoglio. Un progetto che vogliamo estendere agli alloggi popolari di tutte le Arca pugliesi. La connessione è già attiva in 7 alloggi e da oggi sarà attivata anche negli altri 20. Il ‘diritto all’abitare’ non deve essere inteso soltanto come diritto all’accesso a un alloggio, ma anche come diritto a vivere in un contesto sostenibile sia sotto l’aspetto ambientale che sociale. In questo senso stiamo lavorando con l'assessorato all’Ambiente e alle Politiche Abitative per promuovere e implementare il Welfare abitativo”.
INIZIATIVA DA ESPORTARE. “Il contrasto al disagio abitativo passa anche attraverso interventi di questo tipo. - ha affermato l’assessora alle Politiche Abitative - Un’iniziativa esemplare da esportare in altri contesti urbani per promuovere l’inclusione sociale anche attraverso azioni finalizzate a colmare il divario digitale. La mancanza di un accesso garantito ai servizi digitali mette in risalto la frattura che si frappone tra chi è in grado di utilizzare queste tecnologie e chi ne rimane escluso. Ne deriva – continua l’assessora – una grave discriminazione per l’uguaglianza dei diritti esercitabili online con l’avvento della società digitale. Il divario digitale quindi è sempre più causa anche di un disparità socio-economica e culturale. Tra le categorie più minacciate dall’esclusione digitale vi sono i soggetti anziani, le donne non occupate o in particolari condizioni di disagio, gli immigrati e le persone con disabilità, in generale coloro che spesso accedono agli alloggi pubblici. Pertanto credo sia ancora più significativo l’intervento che parte oggi da qui, negli alloggi di ARCA Capitanata nel Comune di Rocchetta Sant’Antonio, grazie al supporto della start-up Wibi che sta scommettendo sul territorio pugliese e che ringrazio”.
ELIMINARE DIVARIO DIGITALE. “Il divario digitale - ha proseguito la Direttrice del Dipartimento Welfare Valentina Romano - rappresenta una forma di discriminazione, divenuta ancora più evidente con la pandemia, che dobbiamo necessariamente contrastare per garantire a tutti pari accesso alla tecnologia e alle opportunità fornite dagli strumenti digitali. Basti pensare che nel primo anno di pandemia l’8% dei bambini e ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado non ha potuto accedere alla Dad. Non possiamo permetterci che nessuno resti indietro e anche grazie alla partnership tra pubblico e privato è possibile ridurre le disparità sociali e culturali”.
PIONIERI IN ITALIA. “Rocchetta - hanno spiegato Bruno Reale e Roberto Dorato dell’azienda Wibi - attraverso questo test che abbiamo realizzato sarà pioniere in Italia di un progetto innovativo nel settore delle telecomunicazioni che anticipa il futuro. Durante l'installazione della rete Wibi gli stessi abitanti si sono mostrati dapprima incuriositi, ma subito dopo aver capito in cosa consiste ed i benefici che ne trarranno, fermavano i nostri tecnici per strada per avere tutte le informazioni possibili richiedendo anch'essi la rete Wibi nei loro domicili. Wibi come detto si anticipa al futuro. Noi offriamo la possibilità di democratizzare un servizio divenuto oramai indispensabile per tutti, e che deve essere necessariamente alla portata di ogni singola famiglia, di ogni singolo utente, ed a costo zero. Da Rocchetta vogliamo poi offrire questo servizio a tutti gli alloggi popolari, e grazie alla sensibilità ed alla disponibilità dell'assessore Rosa Barone ben presto tutto ciò sarà una splendida realtà e opportunità di crescita sociale per tutti”.
COMUNITA' COMPETITIVA. “Siamo lieti di essere stati scelti in questa fase sperimentale. - ha commentato il sindaco di Rocchetta Sant’Antonio Pompeo Circiello - Questo progetto rende la nostra comunitá competitiva nel contesto sociale del XXI secolo eliminando tutte quelle barriere che in qualche modo impediscono, a chi ha difficoltà, di usufruire del grande vantaggio dato da una connessione internet, sia in termini socio culturali che economici. Siamo infatti convinti che sia compito dello Stato e quindi delle amministrazioni rimuovere qualsiasi ostacolo impedisca una vera parità di diritti ed opportunità”.
UN SERVIZIO ESSENZIALE. Questa sperimentazione - ha concluso Donato Pascarella commissario straordinario di Arca Capitanata - coniuga innovazione tecnologica e case popolari e costituisce una tappa importante e significativa nella gestione sociale di Arca Capitanata. Forniamo un servizio ormai essenziale ai nostri inquilini, che potranno risparmiare i costi di connessione, ma soprattutto riduciamo concretamente le distanze dei nostri quartieri dal resto della città e del mondo. Per ARCA Capitanata è anche questa la vera inclusione sociale”.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.