Rocchetta Sant’Antonio, la rinascita dell’ex-macello: da luogo abbandonato a “Centro per l’integrazione dei migranti”
Da discarica a cielo aperto, in stato di degrado e abbandono, a luogo di accoglienza, opportunità, inclusione dei cittadini migranti nella comunità. L’ex-macello comunale di Rocchetta Sant’Antonio da ieri mattina è diventato un “Centro Polifunzionale per l’erogazione di servizi di integrazione sociale e lavorativa”. Merito del finanziamento del Ministero dell'Interno - Dipartimento della Pubblica Sicurezza: la struttura, in via Giuseppe Di Vittorio, è stata recuperata, dal punto di vista architettonico e funzionale, ristrutturata e riqualificata per essere messa al servizio del territorio attraverso il suo riutilizzo sociale.
L'INAUGURAZIONE. Il 5 novembre si è tenuto il taglio del nastro della struttura alla presenza delle istituzioni, dei cittadini e di tanti alunni e alunne delle scuole. Il Centro nasce per offrire uno spazio di dialogo, incontro, relazione con la comunità locale, potenziando la rete di accoglienza integrata dei migranti nel progetto SAI – Sistema di Accoglienza ed Integrazione – di cui il Comune di Rocchetta Sant’Antonio è titolare dal 2016, e del SAI ampliamento con i centri di Lacedonia e Zungoli, di cui è capofila dal 2022, garantendo l’intervento complessivo di 39 posti disponibili per i beneficiari.
I LAVORI. «Il Centro crea una rete nelle nostre comunità, con l’obiettivo di sensibilizzarla sul tema dell’accoglienza e migliorare i processi di inclusione sociale dei cittadini stranieri che risiedono nel territorio – ha detto Pompeo Circiello, sindaco del Comune di Rocchetta Sant’Antonio - . L’immobile ha ospitato per tanto tempo il macello comunale, nato negli anni ’60, che ha svolto le sue funzioni fino agli anni ’80. Poi, per diversi motivi, è caduto in totale disuso, fino a diventare una discarica a cielo aperto, dove avveniva un insano conferimento dei rifiuti. Attraverso il progetto del PON Legalità 2014/2020 avviato dall’Amministrazione comunale precedente – prosegue Circiello – abbiamo ottenuto un finanziamento di 500mila euro che ci ha permesso di ristrutturare e riqualificare la struttura a fini sociali, permettendoci di potenziare il servizio SAI della nostra comunità e avvicinarla al tema dell’ospitalità».
I SERVIZI. Per il sindaco, dunque, il “Centro Polifunzionale” «darà la possibilità ai migranti accolti di potersi integrare nel tessuto sociale, favorendo processi di relazione e di inclusione». E lo farà attraverso la programmazione di attività sportive, ricreative, culturali; momenti di informazione; laboratori ludico-espressivi e artistici. Al servizio, infatti, possono rivolgersi i cittadini di origine straniera e i cittadini italiani per favorire un reale incontro e scambio in un’ottica di integrazione culturale. L’intervento mira a promuovere un dialogo costruttivo tra i migranti e la comunità locale, combattendo l’isolamento nel quale spesso si trovano a vivere e favorendo una piena integrazione sociale e culturale dei cittadini stranieri residenti sul territorio. Al convegno inaugurale, moderato dal giornalista Saverio Serlenga e la cui organizzazione è stata curata dal consorzio Oltre la rete di imprese, oltre al primo cittadino, hanno preso parte: Mohammed Elmajdi, Segretario Territoriale Cisl Foggia; Maria Iossa, Responsabile progetto SAI del Comune di Rocchetta Sant’Antonio - Cooperativa Sociale Aladino; Caterina Inglese, Coordinatrice del progetto SAI del Comune di Rocchetta Sant’Antonio - Cooperativa Sociale Aladino; Anna Caprarella, Progettista/direttrice dei lavori di ristrutturazione dell’ex macello.
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