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A Roseto Valfortore la festa di Sant'Antonio, l'antica devozione e gli spettacoli musicali - IL PROGRAMMA

Roseto Valfortore si prepara a vivere con intensa partecipazione i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio di Padova, una tra le ricorrenze più sentite dal popolo rosetano. La Parrocchia “Santa Maria Assunta” e il Comitato “Sant’Antonio” hanno organizzato il programma religioso e civile che coinvolgerà tutta la comunità nei giorni dal 2 al 6 luglio 2025. 

IL PROGRAMMA. Il Triduo di preparazione inizierà il 2 luglio con il Santo Rosario alle 18:30 e la Santa Messa alle 19:00 nella Chiesa Madre. 
La vigilia della festa, sabato 5 luglio, si aprirà con la Messa presso la residenza per anziani e la tradizionale benedizione del pane. A mezzogiorno, l’inizio dei festeggiamenti sarà annunciato con il suono delle campane. Nel pomeriggio il Complesso Bandistico “Città di Roseto” allieterà i presenti sfilando per le vie del paese. In serata, la celebrazione eucaristica sarà presieduta dal parroco Don Stefano Mercurio Tronco, seguita dalla processione vespertina con la statua del Santo, animata da canti e luci. Alle 22:00, in Piazza Bartolomeo III di Capua, la serata si chiuderà con lo spettacolo musicale de “The Evergreen Band”. 
Il 6 luglio, giorno della festa cittadina, si aprirà con il giro della banda musicale, seguito alle 11:00 dalla Santa Messa solenne con la partecipazione del coro “S. Cecilia-Don Nicola Goduto”. Alle 12:00, la statua del Santo verrà portata in processione per il centro storico, accompagnata da bambini vestiti da fraticelli. Alle 19:00 ci sarà la Messa di ringraziamento in Largo Mons. Saggese, seguita dalla benedizione finale con la reliquia del Santo. La serata del 6 luglio si concluderà con il concerto dei “Tribute Band 883”, e, a mezzanotte, con lo spettacolo pirotecnico. 

LA STORIA. Una devozione antica e viva: la testimonianza del sig. Filippo Pinto Roseto Valfortore vanta una devozione secolare a Sant’Antonio di Padova, radicata profondamente nella sua storia. Il sig. Filippo Pinto, rosetano, ricorda come Sant’Antonio sia stato da sempre considerato protettore e intercessore nei momenti più difficili. È l’unico Santo al quale gli scalpellini del paese hanno dedicato un altare in pietra, visibile ancora oggi nella chiesetta di San Nicola. Questo altare, ornato da splendidi ricami scolpiti nella pietra, custodisce una porta in argento che protegge il sacramento del Santo, accanto alla quale una lapide reca incisa la data che testimonia l’antichità della realizzazione. Nel dopoguerra, era consuetudine ringraziare Sant’Antonio dopo un viaggio di lavoro o affidargli le sorti dei familiari emigrati all’estero. Da Napoli partivano per le Americhe, l’Inghilterra, l’Australia, e la preghiera al Santo li accompagnava nel lungo viaggio. Oggi, come allora, la devozione non conosce confini: dai primi anni ’50 a oggi, i parroci di Roseto Valfortore, compreso l’attuale Don Stefano, sono spesso invitati a Toronto, dove la comunità di emigrati italiani celebra con grande fervore la festa del Santo. Con questo spirito di fede e memoria, Roseto Valfortore si appresta a vivere un weekend di emozioni, raccoglimento e festa, in onore di un Santo che continua a unire generazioni e continenti sotto la sua protezione. 

di Redazione 


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