Stampa questa pagina

Camera Penale, Treggiari sbotta: "Se un avvocato difende chi è accusato di essere vicino alla criminalità, non per questo è mafioso"

Nota di protesta per "l'ingiusta e grave offesa al ruolo del difensore"

“L’Avvocato che assume la difesa di chicchessia non può in alcun modo essere confuso con il proprio cliente, egli esercita la propria professione e null’altro”. La Camera Penale di Capitanata sbotta. E attraverso una nota firmata dal presidente, l’avvocato Giulio Treggiari, prova a fare chiarezza sul ruolo dei legali, chiamati in causa anche in recenti interdittive in provincia di Foggia: “Leggiamo quotidianamente lo stupore e la censura nei confronti dell’Avvocato che assume la difesa di chi è accusato di reati particolarmente gravi. Abbiamo purtroppo letto in atti amministrativi di grande diffusione mediatica che il semplice fatto che un Avvocato, eletto in uffici pubblici, abbia assunto la difesa di cittadini accusati di fare parte della criminalità organizzata viene considerato come segnale di infiltrazione mafiosa nelle amministrazioni locali. Siamo sconcertati dal fatto che si diffonda una 'non cultura' di tale genere”. 

LA DIFESA. Riportando vari articoli della Costituzione, a cominciare dalla cosiddetta presunzione di non colpevolezza – "l’articolo 27 della Costituzion afferma che la responsabilità penale è personale e che l’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva" –, Treggiari ribadisce come “la funzione dell’Avvocato, al pari del rappresentante dell’Accusa, è quella di assicurare che le norme che regolano il processo e tutelano le parti (tutte le parti, anche le persone offese o danneggiate dal reato) siano rispettate”. Assicurare la difesa di un accusato – commenta – “non significa ‘condividerne o sposarne le ragioni’, ma esclusivamente garantirne il giusto processo, ed il giusto processo si garantisce con tutti gli strumenti che la legge consente, sempre nel rispetto delle norme ordinamentali e deontologiche. Ogni cittadino è uguale davanti alla legge, qualunque sia il suo sesso, la sua etnia, la sua religione, la sua lingua, le sue convinzioni politiche, le sue condizioni personali e sociali ed ogni cittadino ha il diritto di essere difeso”. 

IL RUOLO DEL LEGALE. Da qui, la presa di posizione della Camera Penale di Capitanata: “Il fatto di avere assunto la difesa di un imputato accusato anche di gravissimi reati è cosa assolutamente normale se inquadrata nel rapporto professionale e non può e non deve nel modo più assoluto ingenerare sospetto alcuno. A chi argomenta in tale sconcertante modo, a chi sostiene che il nostro ruolo sia d’intralcio, siamo portati a rispondere: e se un giorno l’accusato fossi tu? La Camera Penale di Capitanata – conclude Treggiari - stigmatizza apprezzamenti di tale genere, protesta per la ingiusta e grave offesa al ruolo del difensore e si augura che episodi di tal fatta non abbiano più a ripetersi”.

Contenuto sponsorizzato

di Redazione 


 COMMENTI
  •  reload