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Ruspe a Borgo Mezzanone, l'Arci non ci sta: “Solo una trovata mediatica”

Sta facendo discutere, come prevedibile, il provvedimento di sequestro di alcuni immobili abusivi, utilizzati per attività illecite all'interno della cosiddetta 'Pista', la baraccopoli di Borgo Mezzanone. Sulla vicenda, è intervenuto anche il presidente provinciale dell'Arci di Foggia, Domenico Rizzi, palesando qualche perplessità sull'abbattimento delle baracche nei pressi del CARA (Leggi: Assetto da guerra a Borgo Mezzanone, sequestrati tre immobili alla Pista del Cara)

UNA FERITA A TUTTA LA SOCIETA'. Sono anni – scrive Rizzi - che diciamo a gran voce che il ghetto di Borgo Mezzanone è un luogo ignobile. Un buco nero della civiltà e della democrazia che inghiotte e stritola tutti i suoi abitanti. Noi non facciamo distinzione tra migranti e italiani. Il diritto ad una vita dignitosa appartiene a tutti. Ecco perché quel luogo è una ferita inferta a tutta la società ospitante. Sono anni che affermiamo che quel posto deve essere abbattuto così come tutti i luoghi di apartheid fisico e simbolico che sorgono nelle nostre città, così come le tante cattedrali nel deserto che sorgono nelle periferie laddove la vita scorre senza servizi e tutele.

NESSUNA TUTELA. Nel ghetto di Borgo Mezzanone – continua l'esponente dell'Arci - non c’è nessun tipo di tutela. Neanche quella, fondamentale e costituzionalmente garantita - sanitaria, oggi ostacolata dall’impossibilità delle tante persone che ci vivono di richiedere la residenza dopo il Decreto Salvini. Sono proprio queste condizioni a determinare forti rischi per la salute e l’incolumità delle donne e degli uomini che vi sono stanziati. Sono giorni che ci confrontiamo, sia con le persone che affrontano questi problemi sullo loro pelle sia con i colleghi della carta stampata. Tutti chiedono: Cosa accadrà a Borgo Mezzanone?

SOLO UNA TROVATA MEDIATICA. "Ciò che stupisce - prosegue la nota - e ci lascia perplessi è che i giornalisti già sapevano da ieri sera del blitz di questa mattina, a differenza di noi rappresentanti del III Settore che lo abbiamo saputo solo oggi. Un fatto molto singolare che ci fa dubitare della reale adeguatezza di questi interventi e ci fa pensare che si tratti solo dell’ennesima trovata mediatica per continuare a strumentalizzare problemi concreti senza costruire una rete di risposte alle esigenze di vita di questi esclusi. L’unica cosa certa è che ciò che accade e che accadrà in quel luogo non riguarda solo chi oggi vive nella pista ma riguarda tutti noi".

DOPO LO SGOMBERO. Quello che sta avvenendo oggi - conclude Rizzi - è un preludio al preannunciato sgombero. Ci dice che verrà fatto il prima possibile. E queste persone, una volta sgomberate da Borgo Mezzanone, dove andranno? Che fine faranno? Perché pensiamo sia arrivato il momento di fare una sintesi e di parlare - finalmente - di persone.

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di Redazione 


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