Saldi, bar e negozi aperti, spostamenti liberi: per 48
ore anche Foggia torna a una (parziale) normalità
L’inizio dei saldi invernali, la ripresa della scuola (anche se principalmente in DAD) e due giorni di bar e negozi aperti, con la libertà di muoversi all’interno della propria regione. Per (almeno) due giorni, Foggia – come tutta l’Italia – prova a tornare a una parziale “normalità”, prima del weekend arancione e di un inizio settimana ancora con incognita.
IL 7 E 8 GENNAIO. Rimane, comunque, il coprifuoco dalle 22 alle 5 e rimane l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto e al chiuso. Sono vietati gli assembramenti e le feste sia nei locali pubblici, sia nei luoghi privati.
Giovedì 7 e venerdì 8 vivremo due giorni ‘gialli’. Sono aperti i bar e i ristoranti fino alle 18. Per la consumazione al tavolo rimane l’obbligo di stare al massimo in quattro persone se non conviventi. Dopo le 18 è consentito soltanto l’asporto di cibi e bevande — senza possibilità di consumarlo nelle adiacenze del locale — e la consegna a domicilio. Sono aperti tutti i negozi e i centri commerciali, i parrucchieri e i centri estetici.All’aperto si può fare attività motoria e sportiva individuale. E nella giornata del 7 gennaio prendono il via anche i saldi invernali (la cui data di inizio era stata posticipata dalla Regione), che andranno avanti fino al 28 febbraio.
IL 9 E 10 GENNAIO. Nel weekend si torna zona arancione. Sono chiusi i bar e i ristoranti, ma con la possibilità di prendere cibo e bevande da asporto fino alle 22, e ordinarlo a domicilio. Sono aperti supermercati, farmacie, edicole e tabaccai ma anche i negozi al dettaglio. Sono aperti i parrucchieri e i centri estetici. Ci si può muovere liberamente all’interno del Comune di residenza tra le 5 e le 22.
E DA LUNEDÌ?. Dall’11 al 15 gennaio torna la divisione dell’Italia per fasce di colore. Sarà valido il monitoraggio reso noto l’8 gennaio per misurare l’Rt e gli altri parametri dell’Istituto superiore di sanità. Ogni governatore potrà firmare ordinanze più restrittive rispetto a quelle del governo su scuole, aperture dei negozi e centri commerciali, altre attività o spostamenti. I sindaci potranno chiudere piazze e strade per evitare gli assembramenti.
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