Tra salumi e formaggi pugliesi, spunta la cocaina: un arresto
Erano privi di valide motivazioni che giustificassero la loro presenza in Puglia. Per questo, due persone – un 36enne, originario della provincia di Potenza e residente a Pescara nonché già noto alle Forze dell’Ordine, e un 26enne nativo e residente nella provincia pescarese -sono stati sanzionati per la violazione della normativa sul contenimento della pandemia da Covid-19. Ma i carabinieri che li avevano fermati nei pressi del casello autostradale di Foggia sono stati insospettiti dal loro atteggiamento guardingo e hanno pertanto effettuato una doppia perquisizione, personale e veicolare. I militari hanno così rinvenuto - nel bagagliaio della stessa - una busta con all’interno un sacchetto sottovuoto con sopra un’etichetta indicante scamorza stagionata contenente circa 100 grammi di cocaina, opportunamente occultato tra generi alimentari tipici pugliesi, riconducibile al conducente del veicolo.
LE DOSI. Per il 36enne è scattato subito l’arresto mentre la sostanza stupefacente è stata immediatamente sottoposta a sequestro e portata presso il Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale Carabinieri di Foggia dalla cui analisi è emerso che la suddetta sostanza è pura all’81% e che quanto sequestrato avrebbe potuto fruttare circa 547 dosi sulle diverse piazze di spaccio.
IL PROVVEDIMENTO. L’Autorità Giudiziaria ha convalidato l’arresto e disposto le misure cautelari dell’obbligo di dimora nel Comune di residenza, del divieto di allontanamento dalla propria abitazione dalle ore 22.00 alle ore 07.00 e dell’obbligo di presentazione quotidiana alla Stazione Carabinieri territorialmente competente tra le 08:00 e le 10:00 in attesa della celebrazione del giudizio.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.