Stampa questa pagina

San Ferdinando di Puglia dice “sì” alle unioni civili. E Foggia?

Leonardo De Santis chiede di portarlo in consiglio o Sel esce dalla maggioranza

Se a San Ferdinando di Puglia il Consiglio Comunale ha da poco istituito il Registro delle unioni civili, a Foggia non c’è ancora traccia di una decisione simile. Anzi, la mozione del consigliere di Sinistra Ecologia e Liberta, Leonardo De Santis, presentata nel novembre del 2011 all’attenzione del sindaco, Gianni Mongelli, e dell’intero Consiglio Comunale di Foggia, non è stata neanche discussa. E chissà, se fra i tutti i problemi che attanagliano la città, sarà mai presa in considerazione. Ma il consigliere De Santis non molla la presa e fa sapere a Foggia Città Aperta che “proprio ieri in un'infuocata riunione di maggioranza il problema è stato sviscerato e sarà prioritario per tutti portarlo in Consiglio e discuterne al più presto. Se ciò non fosse – avvisa De Santis - SEL non sarà più disponibile a far parte di questa maggioranza”. Insomma, il sindaco ed i partiti di maggioranza sono avvisati.

 

IL REGOLAMENTO - Del resto il caso di “San Ferdinando di Puglia è certamente un esempio” evidenzia De Santis, che si va ad aggiungere ai Registri delle unioni civili istituiti in altre città italiane, tra cui Bari. Secondo la richiesta presentata dal gruppo SEL di Foggia, dunque, l’iscrizione al Registro “può essere richiesta da: due persone, anche dello stesso sesso, non legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela, ma da vincoli affettivi, coabitanti da almeno un anno ed aventi la residenza nel Comune di Foggia; o da due persone, anche dello stesso sesso, coabitanti da almeno un anno per motivi di reciproca assistenza morale e/o materiale ed aventi residenza nel Comune di Foggia”. Esattamente come il ‘Regolamento per il riconoscimento delle unioni civili’ adottato dal piccolo comune della Provincia BAT che conta meno di 15mila abitanti. Quanto basta, però, per far dire al sindaco di San Ferdinando di Puglia, Michele Lamacchia, che “con la nostra delibera abbiamo voluto ribadire che l'Italia deve andare avanti nell'affermazione dei diritti dei cittadini”.

di Redazione 


 COMMENTI
  •  reload