San Marco in Lamis, “cavallo di ritorno” dopo furto in casa: quattro arresti
Le vittime si erano accordate con i criminali
Alle prime ore di questa mattina, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Giovanni Rotondo, in collaborazione con quelli della locale Stazione, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Foggia su richiesta della Procura della Repubblica, arrestando quattro persone (R.M., L.M., R.R., S.A.), tutti di San Marco in Lamis, ritenuti responsabili, a vario titolo, di estorsione aggravata nei confronti di una coppia di quel centro, e ricettazione in concorso.
250 MILA EURO IL VALORE DELLA REFURTIVA. L'indagine aveva preso avvio dalla denuncia sporta, verso la fine del mese di maggio dello scorso anno, dalla coppia di malcapitati che, dopo essersi assentata dalla loro abitazione di San Marco in Lamis per trascorrere qualche giorno di vacanza, al rientro si era accorta di aver subito un furto in abitazione. Erano stati sottratti oggetti d’oro, denaro contante e titoli di credito per un valore che superava i 250.000 Euro. Le vittime però, dopo un primo periodo di collaborazione, senza mettere a conoscenza le Forze dell’Ordine avevano preferito intavolare con i malviventi una trattativa per la restituzione dei beni trafugati.
23 MILA EURO PER RIAVERE TUTTO, CON L’INGANNO. Al termine della contrattazione le parti si erano quindi accordate per la restituzione del maltolto in cambio del versamento da parte delle vittime della somma di 23.000 Euro. Tuttavia, i malviventi hanno pensato bene di restituire solo una parte della refurtiva, contrariamente all’accordo, occultandola all’interno dell’abitazione balneare della coppia, in una località del Gargano. Nonostante la mancata collaborazione delle vittime, i Carabinieri, attraverso attenti e discreti servizi di osservazione, controllo e pedinamento, eseguiti anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche, hanno acquisito chiari e inequivocabili elementi di reità a carico degli odierni arrestati in ordine ai reati contestati. Gli elementi raccolti sono quindi stati trasfusi nell’informativa di reato trasmessa alla Procura della Repubblica di Foggia, che ha poi inoltrato la richiesta di misura cautelare al G.I.P.
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