San Pio X, il Comune punta alla rigenerazione urbana: verde al posto della struttura fatiscente e al campetto abbandonato
E' abbandonata da anni. Il grido d'allarme, negli ultimi tempi, è arrivato dal parrocco di San Pio X, don Francesco Catalano. Ma anche - ai tempi dei commissari - l'associazione Ottavia ne lamentò il degrado. Qualcosa, però, sembra muoversi per la struttura 'San Pio X' tra via Grilli e via Mastellloni.
IL PASSATO. Una struttura fatiscente - in parte in amianto - e un campetto di calcio ormai inutilizzabile. E allo sgombero, avvenuto nel gennaio di 4 anni fa, non ha fatto seguito alcun intervento concreto sul fabbricato. In passato data in affidamento ai volontari dell'Ente Protezione Animali, la struttura è poi stata per lungo tempo la casa di un club di tifosi.
Ora, però, il Comune sembra aver preso in carico la situazione. Lo dimostra l'Atto d'indirizzo, approvato in giunta, relativo all'avvio della procedura finalizzata alla presentazione della candidatura dell'intervento 'Demolizione di detrattore urbano denominato struttura pubblica San Pio X e rinverdimento e rinaturalizzazione dell'area'.
IL VERDE. Praticamente, nessun parcheggio - come da voci incontrollate - né una nuova struttura sportiva, bensì una rigenerazione urbana. La proposta è stata portata in giunta dall'assessora all'Ambiente, Lucia Aprile, individuando la linea di finanziamento Infrastrutture urbane che prevede il rimboschimento di aree asfaltate. Dovendo abbattere e demolire, l'Assessorato ha pertanto optato per la candidatura a un finanziamento in termini di sostenibilità ambientale. La delibera prevede un Avviso pubblico - nell'ambito del Programma regionale Puglia Fesr - Fse 2021-2027, per la selezione di proposte progettuali finalizzate alla realizzazione di infrastrutture verdi urbane e periurbane. E' ancora un progetto ma rappresenta comunque un atto concreto, per sottrarre al degrado quella zona del rione San Pio X.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.