Il 30 aprile sarà a San Severo, a Casa Sankara, per partecipare all'apposizione della prima pietra per la costruzione di un ecovillaggio che punta a riscattare i lavoratori stagionali, in particolare i migranti che vengono sfruttati nelle campagne. La 'Carovana Antimafie' promossa da Libera, Arci e Avviso Pubblico torna in Capitanata. In questi giorni è in Puglia, ma una delle tappe più importanti sarà proprio quella in programma nelle campagne dell'Alto Tavoliere.
CONTRO LA TRATTA Il tema di quest’anno della 'Carovana Antimafie' è quello della tratta degli esseri umani, che trova numerose fonti di guadagno nello sfruttamento del lavoro dei migranti. Un problema che riguarda tutta l'Europa, visto che sono quasi 900mila i lavoratori forzati negli Stati membri per un giro di affari di circa 25 miliardi di euro. per Alessandro Cobianchi, coordinatore nazionale della Carovana e referente regionale di Libera Puglia, occorre dare “più forza a temi come lo sfruttamento del lavoro, i beni confiscati e sequestrati e gli amministratori sotto tiro”. In particolare, ha continuato Cobianchi “la Puglia ha vissuto nel 2013 il suo 'annus horribilis', scavalcando la Calabria e la Sicilia e divenendo la prima regione in Italia per intimidazioni nei confronti di coloro i quali gestiscono la cosa pubblica”.
IN PUGLIA lL cammino della Carovana in Puglia è partito nei giorni scorsi da Lecce e si concluderà a Minervino Murge il primo maggio, percorrendo, nel mezzo, tutte le province pugliesi, dalla Capitanata al brindisino, passando dalla terra di Bari, dalla Bat e fino alla provincia di Taranto. Durante il viaggio, ci saranno anche due eventi di rilevanza nazionale, entrambi concentrati il 30 aprile. I furgoni visiteranno infatti ‘Dimora dei templari', azienda sequestrata sita nel comune di Gravina mentre, il secondo è quello in programma in provincia di Foggia per rilanciare l'attenzione sul tema dello sfruttamento dei migranti. Come detto, lo slogan scelto per questo 2014 è ‘I nuovi schiavi'. Un tema non casuale: un monito ed una presa di coscienza di come, nel corso degli anni, l'assenza totale di diritti abbia generato un sistema economico che affonda le radici nelle diseguaglianze e nelle ingiustizie.