Agguato San Severo, ipotesi "vendetta": il figlio dei coniugi uccisi fu l'autore di un omicidio
Proseguono le indagini sul duplice omicidio commesso stamattina una profumeria di Porta San Marco a San Severo.
LA COPPIA. La donna si chiamava Isabella Rotondo e aveva 55 anni. L'uomo Nicola Salvatore di 56 anni, pregiudicato per reati di droga, era di recente scampato ad un altro attentato. Secondo quanto ricostruito dagli uomini della squadra mobile della questura di Foggia e del Commissariato di San Severo, che indagano sull'episodio, stamane un PK con alcune persone a bordo si sarebbe fermato nei pressi dell'attività commerciale, ne sarebbero scesi due individui che, dopo essere entrati, hanno fatto fuoco contro i due coniugi.
LE ARMI. La donna è stata raggiunta da tre colpi ed è morta subito. L'uomo è stato raggiunto da più colpi, alcuni dei quali anche in testa, che non gli hanno lasciato scampo. Le armi usate, secondo i rimi rilievi, sarebbero due pistole calibro 9 o mitragliette dello stesso calibro.
L'IPOTESI DI VENDETTA. Tra le ipotesi investigative più accreditate al momento c'è quella della eventuale vendetta perché, nell'ottobre del 2016, il figlio minorenne di Salvatore aveva ucciso, forse per questioni legate ad una ragazzina contesa, un giovane san severese, Mario Morelli, minorenne, a colpi di pistola. Per tale omicidio, il figlio della coppia uccisa stamane è attualmente in carcere. (foto: lagazzettadisansevero.it)
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