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San Severo: per salvare l'azienda si rivolge a presunti usurai, arrestate due persone

Imprenditore strozzato da tassi di interesse del 150%

Basta un rapido calcolo per capire l’entità dei tassi di interesse applicati. Tassi di interesse usurari, appunto, superiori al 150%. Su un prestito complessivo di 87mila euro - chiesto da un imprenditore sanseverese per far fronte alle esigenze della sua azienda in un periodo di generalizzata crisi – lo stesso, in dodici mesi, ne aveva dovuti restituire 200mila. Impossibile risollevare le sorti dell’azienda, con un fardello debitorio di tale peso. Per il fatto, gli agenti della squadra mobile di Foggia e del commissariato di San Severo hanno arrestato due pregiudicati sanseveresi, Michele Russi, di 53 anni e suo nipote Matteo Calò, di 29: per loro l’accusa è di tentata estorsione ed usura.
IL FATTO. E’ stata la stessa vittima a denunciare i suoi presunti aguzzini. Tutto era partito mesi fa, con un prestito di 15mila euro, una boccata di ossigeno in attesa di tempi migliori. Ma a questa somma si sono aggiunti altri 7mila euro, poi altrettanti e così via, fino a raggiungere un debito complessivo di 87mila euro. Schiacciato dal peso del debito (aveva raggiunto già le 200mila euro), è stata proprio la vittima a denunciare i suoi aguzzini. Ieri pomeriggio, l’ennesimo incontro organizzato con l’imprenditore, che avrebbe dovuto consegnare altri  25mila euro, denaro che non era nelle disponibilità dell'uomo. All’incontro tra le parti, però, vi erano anche gli agenti di polizia che hanno fermato e arrestato per tentata estorsione ed usura Russi e Calò. Nell’autovettura in uso ai due uomini, gli agenti hanno trovato e sequestrato una mazza da baseball, 16 assegni bancari e svariati ordinativi di bonifici bancari e carte di credito, tutto intestato ad altre persone. Per questo motivo, sul fatto sono in corso ulteriori indagini.

di Redazione 


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