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San Severo, arrestati i presunti autori delle bombe alla concessionaria d'auto e alla profumeria

Nella serata del 26 luglio i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Foggia,  hanno eseguito due misure cautelari in carcere emesse nei confronti dei presunti responsabili delle esplosioni degli ordigni micidiali avvenuti, nel Comune di San Severo, in successione, ad inizio anno. Le richieste provenivano dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari - Direzione Distrettuale Antimafia, che ha anche diretto e coordinato le indagini sin dall’inizio dell’inchiesta, e dal Tribunale per i Minorenni di Bari.

LE INDAGINI. L'operazione è avvenuta dopo una complessa attività di indagine sviluppata, oltre che dalle tradizionali modalità investigative, anche attraverso sofisticati rilievi tecnico-scientifici, nonché mediante l’acquisizione di reperti sulla scena del crimine poi sottoposti ad operazioni di analisi di laboratorio presso il RIS di Roma. Agli arresti hanno collaborato
i militari della Compagnia Carabinieri di San Severo e dello Squadrone Carabinieri Eliportato “Cacciatori Puglia”.  

LE ACCUSE. Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal Gip (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), i reati contestati sono di tentata estorsione (per il solo maggiorenne), e del porto e detenzione illegale di materiale esplodente con l’aggravamento del metodo mafioso.

LE BOMBE. Ad essere colpiti della misura limitativa della libertà personale sono stati in particolare un uomo di 28 di Foggia ed un giovanissimo di 17 anni di San Severo. I due, lo scorso gennaio, secondo la prospettiva accusatoria (condivisa dal GIP ma da verificarsi nelle fasi successive con il contributo della difesa, a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno, nel comune di San Severo, avevano posizionato e fatto esplodere due potenti ordigni, tra l’altro mescolati anche con altre componenti metalliche per aumentarne la micidialità, prima presso la profumeria “Afrodite” e poi, a distanza di pochi minuti, ripetendo di fatto le stesse azioni, anche presso la concessionaria d’auto “Romano”, provocando in questo modo gravi danni sia agli esercizi commerciali, sia ai veicoli parcheggiati in prossimità di tali siti ed anche gli edifici adiacenti, mettendo così in concreto pericolo l’incolumità pubblica. I due, che avevano agito con il volto travisato e col favore della notte, con l’evidente obiettivo di intimidire ed indurre gli imprenditori vittime di tali azioni criminali a cedere ad una richiesta estorsiva, hanno fatto specificatamente ricorso ad esplosivi improvvisati contenenti bulloni e dadi metallici utili ad aumentarne il potere distruttivo ed offensivo, al fine così di provocare effetti micidiali in quanto in grado di cagionare gravi conseguenze fisiche, anche di natura letale, ad eventuali ignari passanti.

LA PRESUNZIONE DI INNOCENZA. I Carabinieri sottolineano che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura cautelare odierna, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.

di Redazione 


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