A San Severo la cerimonia per ricordare l'incidente ferroviario del 1989 in cui morirono 8 persone
A 35 anni dalla tragedia ferroviaria che si verificò nella stazione di San Severo e che contò otto vittime l'amministrazione comunale ha tenuto una cerimonia commemorativa terminata con la deposizione di una corona di alloro al cippo commemorativo nella stazione. Presenti anche alcuni familiari.
L'INCIDENTE. Il 3 aprile 1989, alle ore 16.12, il treno 12472 proveniente da Bari deragliò nella stazione di San Severo distruggendo l'intera parte sud del fabbricato e concludendo la sua corsa in prossimità del piazzale antistante lo scalo ferroviario sanseverese.
IL SINDACO. "Non dimentichiamo quel giorno - ha dichiarato il sindaco Francesco Miglio - ancora impresso in tutti noi malgrado siano già trascorsi 35 anni, come non dimentichiamo il sacrificio delle otto persone che persero la vita, dei numerosi feriti, ma anche di quanti, tanti concittadini, si adoperarono nei soccorsi nelle ore successive il drammatico schianto. La nostra città si mobilitò nel tentativo di salvare altre vite umane e per recuperare i corpi di coloro che restarono sotto le macerie. Una pagina di storia tra le più tristi di San Severo".
LE VITTIME. A perdere la vita furono Nicola Carafa di San Severo (capogestione ferroviario), Ciro Vasciarelli di San Severo (assistente di stazione), Giovanni D'Anello di San Nicandro Garganico (manovratore ferroviario), Antonio Ognissanti di San Severo (dirigente movimento in servizio quale capostazione titolare), Claudio Padalino di Foggia (macchinista in servizio sul treno), Domenico Iannitti di Apricena (macchinista in servizio sul treno), Michele Capotosto di San Severo (impiegato Fiat) e Luciano Accettulli di San Severo (imprenditore edile). (Foto Ansa)
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.