Colloquia, "Libera satira in libero Stato": nelle interviste l'analisi di Labate e la goliardia di Rocco Tanica
Il tastierista degli Elio e le storie tese pro-semplificazione: "Sogno un mondo di Peppe, in cui tutte le nazioni si chiamino Estero"
Cos'è la satira? Di quale stato di salute gode attualmente in Italia e fuori dai confini nazionali? Lo abbiamo chiesto al noto giornalista Tommaso Labate e al mitico tastierista degli Elio e le storie tese, Rocco Tanica, "pescati" a Colloquia (il Festival delle Idee, tenutosi nel weekend da poco trascorso, in partnership con la Fondazione Banca del Monte e la Camera di Commercio, e quest'anno, per la sua nona edizione, a tema "Libera satira in libero Stato"). Tra gli ospiti di prestigio della partecipatissima rassegna, oltre a Labate e Rocco Tanica, c'erano anche Andrea Zalone, Serena Dandini, Gene Gnocchi, Makkox.
LA SATIRA PER LABATE E ROCCO TANICA. Se per Labate, in questo periodo storico, si accentua sempre di più una forte commistione tra politica e satira con uno scambio di ruoli a tratti inimmaginabile che trasforma la realtà in una caricatura più fantasiosa di quella che un comico potrebbe descrivere, Rocco Tanica si sofferma in un breve excursus sulle virtù del "demenziale" e infine si propone come Ministro dell'Estero e della Semplificazione, in un finale di intervista esilarante, in cui straborda il tratto distintivo tipico degli Elio e le storie tese, e cioè il sempiterno spirito goliardico, apparentemente "no-sense", misto a una grande capacità di improvvisazione.
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