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#Satira Cronaca semi-seria della mia prima partecipazione alla Fuggi a Foggia

Premessa. Avete presente tutti quei discorsi sul fatto che a Foggia non si può fare niente, che qui la gente pensa solo al pallone, che i foggiani n'n sann fa, no vonn fa e tutto il resto della filastrocca”? Beh, la Fuggia a Foggia è stata la milionesima dimostrazione che sono tutte fesserie.

I DOLORI. Ne scrivo in ritardo perché ho avuto la felice idea di parteciparvi anche io, è stata la mia prima 10km e mi fa male ogni singolo muscolo del corpo. Però la soddisfazione di arrivare alla fine è stata grande. Non dico come un gol al 90' del Foggia perché... perché non me lo ricordo manco quando il Foggia ha vinto l'ultima partita importante. Però inzò è stato figo.

GIANNI SASSO. C'era un sacco di gente, quelli che correvano forte e facevano la gara competitiva di 10km, quelli che correvano per diletto e facevano 10km senza tanti pensieri (come me) e poi quelli che facevano la passeggiata da 5km. Che pure 5km non sono pochi. Hanno vinto Butoy Jena De Dieu tra gli uomini e Veronica Inglese tra le donne. Ma soprattutto ha vinto Gianni Sasso. Che ha una gamba amputata e ha corso 10km con una stampella. Uno che ha lasciato senza parole anche un noto chiacchierone come me. Andate a cercarlo su Google o su Facebook. Avete presente quando dite “Se mi chiamasse quello/a lì ci andrei anche senza una gamba”? Ecco lui ci va davvero.

GLI ULTIMI. Con un gruppetto di amatori andavamo piano. Molto piano. Ad un certo punto quelli dell'ambulanza, che di solito chiudono la corso, si sono accorti e che eravamo dietro di loro e si sono fermati per farci passare. Anche perchè eravamo quelli più a rischio. Durante il tragitto della corsa ad ogni incrocio c'erano volontari e agenti della Polizia Locale che controllavano che non passassero le auto (appropò complimenti a tutti). La città tutto sommato ha risposto bene, moltissimi applaudivano al nostro passaggio, qualche automobilista si scocciava ad aspettare. Vabbù. Un tizio, uno solo, ci ha proprio preso a parolacce. Ma brutto. Non la finiva più. Ad un certo punto mi sono girato per guardare in faccia gli altri, mi era venuto il dubbio che nel gruppetto ci fosse pure Canonico.

IL CENTRO. Le strade senza macchine sono bellissime. Non dico che chiuderei tutto, ma allargherei l'Isola Pedonale a tutto il centro. Dentro tutti a piedi. O in bici. O coi mezzi pubblici. No, i monopattini no, mi stanno antipatici e mi fanno pauro. A sto punto meglio le macchine.

GLI ORGANIZZATORI. Li ho già fatti i complimenti agli organizzatori? Vabbè glieli faccio di nuovo. Una cosa mi ha colpito: quelli che organizzano non corrono. Tipo il cuoco che cucina ma non mangia e si accontenta di far star bene gli altri. Solo se che se organizzi una corsa mi sa che non ti pagano. E non ti chiamano in tv in a rompere le palle su come si fa la vera carbonara. Ecco, gli organizzatori di corse mi stanno più simpatici dei cuochi.

LA PROSSIMA. Non è finita qui. Il 18 maggio c'è un'altra corsa, la Run for Foggia. Ma stavolta ci arriverò più allenato. Forse. Meh, venite pure così. Così magari stavolta non arrivo ultimo.

di Sandro Simone


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