#Satira Su facebook la frase "l'avevo detto che Grassadonia non era buono" ha superato le foto degli alberi di Natale
Foggia Vocc'Aperta Week News, riassunto semi-serio della settimana
Anche questa settimana ci sono state rapine, arresti, polemiche politiche ed eventi natalizi. Ma la vera questione che ha appassionato tutti è stata quella dell'esonero di Grassadonia e dell'arrivo di Padalino, con Pavone sostituto parziale. Partiamo dall'inizio.
GRASSADONIA. Se avessi depositato alla SIAE la frase “l'avevo detto dall'inizio che Grassadonia non era buono” ora sarei miliardario. Non solo l'hanno scritto in tanti, ma ha superato perfino la foto degli alberi di Natale. Nelle prossime settimane si giocherà il primo posto con “a te e in famiglia” ma secondo me può vincere. Che poi l'abbiano scritta pure quello che fino a qualche settimana fa lo difendevano cambia poco. Vi devo fare qualche esempio di personaggi politici nazionali che cambiano sistematicamente idea tutti i giorni e proprio su questo hanno costruito una carriera? Meh, pe piacer.
IL PRESEPE. Il vincitore di X Factor Anastasio dice che ormai destra e sinistra si confondono. Ecco, con idee come questa Grassadonia ci stava facendo andare in serie C. Il post dell'anno però è di Claudio De Martino che ha scritto: “Grassadonia non mangerà il panettone e resterà a casa a fare il presepe. La Madonna al posto della Stella Cometa, San Giuseppe in fila coi pastori, il bue nella casetta del pescivendolo e l’asinello con Gesù Bambino nella grotta”.
GLI AVVISTAMENTI. Dopo l'esonero è stata la volta degli avvistamenti. Hanno visto Delio Rossi su Corso Cairoli. E Del Neri che faceva la spesa al Rosati. E Guidolin che si prendeva una birra alla ghiacciaia. E Calori che comprava i torcinelli vicino allo Zaccheria. Il tutto mentre i giornalisti scrivevano “è quasi fatta per XXXX, manca solo la firma”. E ditt mo veng, manca la firma. Un po' come se io dicessi “mi sono quasi fidanzato con Sabrina Ferilli, mi manca solo che lei mi dice di si”.
PAVONE. Intanto però contro la Cremonese in panchina ci è andato l'allenatore della primavera Pavone. La squadra ha giocato meglio e ha pure vinto. E lì mi è caduto un mito. Cioè volete vedere che uno che è il figlio di un grande dirigente non deve per forza essere un incapace raccomandato? Di questo passo scopriremo che in tribuna centrale non entrano tutti a scrocco. No vabbè, quello è troppo.
IL CASTING. Ve la ricordate la battuta di quello che dice “dovevo assumere una segretaria ed ero indeciso tra una che aveva la laurea, una che aveva esperienza e una che parlava bene in inglese. Alla fine ho scelto quella che aveva le tette più grosse?”. Ecco, secondo me i Sannella erano indecisi tra l'allenatore che aveva vinto di più, quello che faceva giocare meglio la squadra, quello più amato dai foggiani. E alla fine hanno scelto quello che costava di meno.
PADALINO. No, scherzi a parte, non lo so quanto guadagna. Però mi ricordo di quando accettò di allenare il Foggia in serie D. Quando di soldi ce n'erano davvero pochi. E non solo in squadra c'erano giocatori improbabili, ma c'erano addirittura giornalisti come me. E come vedete in foto lui sopportava sia i primi che i secondi. In bocca al lupo Pasquà!
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