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#Satira Le transenne sul piazzale della Stazione e i foggiani "fessi" che rispettano le regole

Qualche giorno fa sono andato in Stazione a prendere mia moglie che tornava a Foggia. Mi ero dimenticato che ora non si può arrivare all'entrata con la macchina, bisogna girare all'inizio del piazzale. Per fortuna ho trovato parcheggio di lato, ero in anticipo e così ho sintonizzato su Radio Italia Anni 60 e mi sono goduto 10 minuti di relax dopo una giornata incasinata.

LA PAUSA. Mentre canticchiavo “Maledetta Primavera” ho notato però una macchina che se ne fregava dei cartelli e passava lo stesso, poi un'alta e poi un'altra ancora. Non tutte, forse una metà, forse meno. Ma comunque troppe. Ogni tanto da quelle che si fermavano scendeva qualcuno e faceva quel pezzo di strada a piedi, magari con una o due valige. Altri invece si facevano accompagnare fino alla fine. Meno male che ai binari non si può arrivare con la macchina.

I FESSI. Ho spento la radio, il relax era già finito. Sentivo qualcosa, una sensazione che avevo già provato, ma non riuscivo a ricordare quando. Poi è arrivata l'illuminazione.
Era stato il giorno prima, quando ero andato a gettare il sacchetto con la plastica e per un attimo avevo guardato cosa c'era nel bidone della raccolta differenziata. Mi raccomando, voi non lo fate mai. Era pieno di buste di immondizia “normale”. Non tutte, forse una metà, forse meno. Ma comunque troppe.
O quando il giorno prima avevo parcheggiato lontanissimo per non occupare, nemmeno per il tempo di fare bancomat, uno scivolo dei disabili. E poi mentre camminavo vedevo che quasi tutti gli scivoli di Via Matteotti erano bloccati. Vabbè non tutti, forse una metà, forse meno. Ma comunque troppi.
O quella volta che ho guidato per mezz'ora nel traffico per portare nel centro di raccolta di Via Sprecacenere una sedia mezza rotta, e poi al ritorno ho scoperto che vicino casa qualcuno aveva abbandonato tutti i mobili del soggiorno. Vabbè non tutto il soggiorno, forse una metà, forse meno. Ma comunque troppi.
Oppure la settimana prima, quando ho accompagnato un amico nella passeggiata col cane nel giardino vicino casa e mi sono accorto che molti altri padroni non avevano il sacchetto per raccogliere le deiezioni del cane. Non tutti, forse una metà, forse meno. Ma comunque troppi.
Inzò, la sensazione di essere fesso, di essere tra i pochi fessi che rispettano le regole. Non proprio pochi, quasi metà. Ma comunque troppo pochi.

GLI SPOT E LE MULTE. Ora io ci credo negli incontri nelle scuole, nelle campagne di comunicazione, negli appelli al senso civico, negli spot video. Una volta ne ho fatto uno pure io. Aggratis. Però ci vorrebbero un po' di multe. Anzi mi correggo, pare che un po' abbiano iniziato a farle, ce ne vorrebbero moltissime. Penso che quelli che rispettano le regole, anche solo per evitare di pagare, sarebbero molti di più. Forse il doppio. Forse ancora di più.
Essere in tanti ci farebbe sentire anche meno fessi. E poi così il Comune avrebbe i soldi per fare campagne di comunicazione ancora migliori. E magari la prossima volta mi pagherebbero. Magari.

di Sandro Simone


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