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#Satira Ora legale, gli italiani hanno dormito un'ora in meno, i tifosi del Foggia non hanno dormito per niente

Avrei voluto scrivere il solito pezzo satirico su quello che era successo in settimana, c'erano un po' di spunti di cronaca simpatici e i primi manifesti elettorali. Ma poi è arrivato lui, il protagonista del week end, l'arbitro di Brescia-Foggia. E tutto è passato in secondo piano. Oh, ci credete che in 90 minuti mi ha fatto esaurire la scorta di parolacce del weekend? Stamattina uno mi ha tagliato la strada, ho abbassato il finestrino ma non mi è venuto niente da urlargli...

L'ORA LEGALE. Il cambio dell'orario è da sempre spunto per battute, la più bella di tutte fu il titolo di Cuore “Scatta l'ora legale, panico tra i socialisti”. Quest'anno mi era piaciuta quella “Domenica scatta l'ora legale, la Juve gioca sabato”. Ecco, pure Brescia-Foggia si è giocata sabato. E se gli italiani hanno dormito un'ora in meno i tifosi rossoneri non hanno dormito quasi per niente.

LA FAMIGLIA. Sia chiaro, qui nessuno giustifica nessun atto di violenza né si può parlare di complotti senza avere prove. Anzi, convincerci che “il palazzo” non ci vuole rischia di essere controproducente per tutti. Solo che io, dato che Verona e Brescia sono abbastanza vicine, difendo la famiglia tradizionale, quella con il marito che fa l'arbitro e la moglie a casa che gli mette le corna.

LE DONNE. A proposito di famiglia, la settimana era iniziata con un giornalista (volevo scrivere un'altra cosa ma poi mi beccavo un'altra denuncia) che aveva definito “uno schifo” la presenza di un “guardalinee” donna. L'Ordine dei Giornalisti l'ha sospeso, ma secondo me se gli avessero fatto vedere la partita del Rigamonti di ieri si sarebbe convinto definitivamente che in molti casi nemmeno una donna avrebbe potuto arbitrare peggio di un uomo. Anzi, quasi sempre se la caverebbe meglio.

LA PROSSIMA. Ora martedì abbiamo un turno di riposo mentre gli altri giocano, se qualcuno ha un gufo, un gatto o qualunque cosa porti sfortuna è tempo di tirarla fuori e metterla davanti alla tv. Che io ai complotti non credo, ma alla sfiga si...

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di Sandro Simone


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