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Scade l'ordinanza anti-birra: i foggiani brindano, di multe nemmeno l'ombra

L'assessore Arcuri: “Continueremo con le telecamere”

Molti non se la ricordano più: i dopo sbronza, d'altronde, non agevolano la memoria. Scherzi a parte, il divieto comunale di bere alcolici, scoperchiato da Foggia Città Aperta lo scorso 18 giugno, aveva sollevato non poche polemiche (LEGGI ARTICOLO e STATO INTERESSANTE). Dal 15 giugno al 15 settembre, si leggeva, è vietato “consumare bevande alcoliche in tutti i parchi e i giardini della città, nonché in tutti i luoghi pubblici o aperti al pubblico”. Ebbene, scaduta l'ordinanza, alla fine, com'è andata?
 
VOLEVAMO EVITARE I BIVACCHI. “Il nostro è stato un tentativo preciso di dare un indirizzo ai cittadini – ha dichiarato l'assessore alla sicurezza Franco Arcuri, interpellato sull'esito dell'ordinanza anti-birra – in realtà, volevamo fare attività di prevenzione, evitare i bivacchi e il degrado”. Alla domanda che molti si sono chiesti, se il Comune (in questo caso la Polizia Municipale) avesse realmente sanzionato qualche malcapitato con una bottiglia di Peroni in mano, l'assessore Arcuri non ha saputo dire: “Francamente, al momento, non ho i dati”. Il sospetto, anzi la quasi certezza, è che le tanto vituperate (e da qualche cittadino, beninteso, osannate) sanzioni, che andavano da 25 ad un massimo di 500 euro, non abbiano raggiunto proprio nessuno, a conferma di un'ordinanza-spot in fondo non andata a buon fine. 
 
BERE IN MODO SCOMPOSTO? “ME LO SONO CHIESTO ANCHE IO”. Sulla scelleratezza della sua stessa formulazione, non ha mancato di sollevare perplessità lo stesso Franco Arcuri, parlando onestamente a titolo personale. Su quel “vietato bere in modo scomposto” che tanto aveva fatto sorridere e indignare i foggiani, infatti, ha avanzato riserve anche l'assessore comunale: “in effetti – ha detto – me lo sarei chiesto anche io, che cosa significa nello specifico”. Ad ogni modo, Arcuri ha tenuto a sottolineare quanto di positivo è venuto fuori da un'ordinanza così strana, tanto nella propria formulazione che, di fatto, nell'attuazione stessa (praticamente inattuata): “A mio modo di vedere, qualche risultato lo ha dato – ha precisato l'assessore – almeno dal punto di vista del degrado e del disordine. Questa estate si sono viste molte meno bottiglie in giro e qualche bidone della spazzatura in più”.
 
L'ESPERIMENTO “GRANDE FRATELLO” CONTINUERA'. Ma se l'ordinanza anti-birra può essere definita agevolmente un fiasco, non lo stesso si può dire, almeno nelle intenzioni, del cosiddetto “effetto Grande Fratello”. Il provvedimento sindacale numero 58 infatti (in allegato all'articolo), aveva sorpreso i cittadini soprattutto per il seguente punto: “le forze di polizia potranno effettuare riprese fotografiche, cinematografiche, filmare, anche mediante apparecchiature a raggi infrarossi o comunque atte all'utilizzo notturno e comunque utilizzare eventuali riprese da chiunque effettuate, che consentano l'accertamento della trasgressione”. In merito proprio a questo punto, l'assessore alla sicurezza Franco Arcuri ha voluto aggiungere “che l'ausilio di telecamere mobili verrà rilanciato in futuro, in quanto rientra nel lavoro di prevenzione”. La speranza, magari, è che il Grande Fratello venga utilizzato per reati – o psico-reati, per dirla alla Orwell – ben più gravi di una birretta a Parco San Felice.
Molti non se la ricordano più: i dopo sbronza, d'altronde, non agevolano la memoria. Scherzi a parte, il divieto comunale di bere alcolici, scoperchiato da Foggia Città Aperta lo scorso 18 giugno, aveva sollevato non poche polemiche (LEGGI ARTICOLO e STATO INTERESSANTE). Dal 15 giugno al 15 settembre, si leggeva, è vietato “consumare bevande alcoliche in tutti i parchi e i giardini della città, nonché in tutti i luoghi pubblici o aperti al pubblico”. Ebbene, scaduta l'ordinanza, alla fine, com'è andata?
VOLEVAMO EVITARE I BIVACCHI. “Il nostro è stato un tentativo preciso di dare un indirizzo ai cittadini – ha dichiarato l'assessore alla sicurezza Franco Arcuri, interpellato sull'esito dell'ordinanza anti-birra – in realtà, volevamo fare attività di prevenzione, evitare i bivacchi e il degrado”. Alla domanda che molti si sono chiesti, se il Comune (in questo caso la Polizia Municipale) avesse realmente sanzionato qualche malcapitato con una bottiglia di Peroni in mano, l'assessore Arcuri non ha saputo dire: “Francamente, al momento, non ho i dati”. Il sospetto, anzi la quasi certezza, è che le tanto vituperate (e da qualche cittadino, beninteso, osannate) sanzioni, che andavano da 25 ad un massimo di 500 euro, non abbiano raggiunto proprio nessuno, a conferma di un'ordinanza-spot in fondo non andata a buon fine. 
BERE IN MODO SCOMPOSTO? “ME LO SONO CHIESTO ANCHE IO”. Sulla scelleratezza della sua stessa formulazione, non ha mancato di sollevare perplessità lo stesso Franco Arcuri, parlando onestamente a titolo personale. Su quel “vietato bere in modo scomposto” che tanto aveva fatto sorridere e indignare i foggiani, infatti, ha avanzato riserve anche l'assessore comunale: “in effetti – ha detto – me lo sarei chiesto anche io, che cosa significa nello specifico”. Ad ogni modo, Arcuri ha tenuto a sottolineare quanto di positivo è venuto fuori da un'ordinanza così strana, tanto nella propria formulazione che, di fatto, nell'attuazione stessa (praticamente inattuata): “A mio modo di vedere, qualche risultato lo ha dato – ha precisato l'assessore – almeno dal punto di vista del degrado e del disordine. Questa estate si sono viste molte meno bottiglie in giro e qualche bidone della spazzatura in più”.
L'ESPERIMENTO “GRANDE FRATELLO” CONTINUERA'. Ma se l'ordinanza anti-birra può essere definita agevolmente un fiasco, non lo stesso si può dire, almeno nelle intenzioni, del cosiddetto “effetto Grande Fratello”. Il provvedimento sindacale numero 58 infatti (in allegato all'articolo), aveva sorpreso i cittadini soprattutto per il seguente punto: “le forze di polizia potranno effettuare riprese fotografiche, cinematografiche, filmare, anche mediante apparecchiature a raggi infrarossi o comunque atte all'utilizzo notturno e comunque utilizzare eventuali riprese da chiunque effettuate, che consentano l'accertamento della trasgressione”. In merito proprio a questo punto, l'assessore alla sicurezza Franco Arcuri ha voluto aggiungere “che l'ausilio di telecamere mobili verrà rilanciato in futuro, in quanto rientra nel lavoro di prevenzione”. La speranza, magari, è che il Grande Fratello venga utilizzato per reati – o psico-reati, per dirla alla Orwell – ben più gravi di una birretta a Parco San Felice.

di Redazione 


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