Scuola, a Bovino sono tutti bravi. Il Liceo Lanza tra i 13 istituti italiani con zero bocciati
Skuola.net dà i numeri
La scuola da incubo sta a Sud, ed è la Mangano di Catania, con l'80% di bocciati – praticamente un promosso ogni cinque studenti. Ma è un caso, perché è sempre nel Meridione che hanno sede le scuole più “buone” d'Italia, molte delle quali Puglia: una a Molfetta, due tra Lecce e Taranto e una, anche, in provincia di Foggia. Il Liceo classico V. Lanza di Bovino infatti, figura proprio tra queste.
La statistica riguarda la stagione scolastica 2011/2012 ed è ad opera del portale specializzato Skuola.net, il quale ha trovato ampia diffusione grazie all'agenzia battuta dall'Ansa. In pratica, tra le 13 scuole più magnanime d'Italia, con nessun bocciato (corrispondenti al 2,5% del campione esaminato), figura anche il liceo bovinese, accanto ai corregionali istituti di Molfetta (Liceo Vito Fornari), Poggiardo (istituto serale in provincia di Lecce), Taranto (L'I.p.s.s. Cabrini) e altre scuole quasi tutte del meridione d'Italia. Tuttavia, anche la più cattiva ha sede a Sud, a Catania come detto, insieme con altre scuole di Napoli: ben tre, infatti, nel capoluogo campano, il quale deteneva anche il precedente record, grazie all'Istituto Caracciolo. Secondo la precedente indagine infatti, quest'ultimo “vantava” il 73,7% dei bocciati, molto meno rispetto al recente exploit catanese. E ancora adesso, si attesta comunque tra le più cattive d'Italia, nonostante una percentuale scesa al 54,3%. Da segnalare, sempre nel napoletano, il Livatino e il Silvestri, altri due “istituti terribili”.
Non va sottovalutato, inoltre, il commento di Daniele Grassucci, di Skuola.net, il quale ha detto: "In tempi recenti si è pensato che la scuola avesse perso di rigore perché stavano diminuendo gli studenti bocciati. Tuttavia, quando la percentuale supera il 50%, come avviene in un numero non trascurabile di scuole, dovrebbe scattare l'allarme rosso perché vuol dire che lì il sistema molto probabilmente sta fallendo la sua missione educativa. Non a caso i casi più eclatanti si verificano in realtà difficili dal punto di vista del contesto sociale ed economico”.
La scuola da incubo sta a Sud, ed è la Mangano di Catania, con l'80% di bocciati – praticamente un promosso ogni cinque studenti. Ma è un caso, perché è sempre nel Meridione che hanno sede le scuole più “buone” d'Italia, molte delle quali in Puglia: una a Molfetta, due tra Lecce e Taranto e una, anche, in provincia di Foggia. Il Liceo classico V. Lanza di Bovino infatti, figura proprio tra queste.
TRA LE 13 SCUOLE PIU' BUONE D'ITALIA. La statistica riguarda la stagione scolastica 2011/2012 ed è ad opera del portale specializzato Skuola.net, il quale ha trovato ampia diffusione grazie all'agenzia battuta dall'Ansa. In pratica, tra le 13 scuole più magnanime d'Italia, con nessun bocciato (corrispondenti al 2,5% del campione esaminato), figura anche il liceo bovinese, accanto ai corregionali istituti di Molfetta (Liceo Vito Fornari), Poggiardo (istituto serale in provincia di Lecce), Taranto (L'I.p.s.s. Cabrini) e altre scuole quasi tutte del meridione d'Italia. Tuttavia, anche la più cattiva ha sede a Sud, a Catania come detto, insieme con altre scuole di Napoli: ben tre, infatti, nel capoluogo campano, il quale deteneva anche il precedente record, grazie all'Istituto Caracciolo. Secondo la precedente indagine infatti, quest'ultimo “vantava” il 73,7% dei bocciati, molto meno rispetto al recente exploit catanese. E ancora adesso, si attesta comunque tra le più cattive d'Italia, nonostante una percentuale scesa al 54,3%. Da segnalare, sempre nel napoletano, il Livatino e il Silvestri, altri due “istituti terribili”.
QUALCOSA NON VA. Non va sottovalutato, inoltre, il commento di Daniele Grassucci, di Skuola.net, il quale ha detto: "In tempi recenti si è pensato che la scuola avesse perso di rigore perché stavano diminuendo gli studenti bocciati. Tuttavia, quando la percentuale supera il 50%, come avviene in un numero non trascurabile di scuole, dovrebbe scattare l'allarme rosso perché vuol dire che lì il sistema molto probabilmente sta fallendo la sua missione educativa. Non a caso i casi più eclatanti si verificano in realtà difficili dal punto di vista del contesto sociale ed economico”.