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Scuola e lavoro, studenti in piazza contro il Governo: in mille anche a Foggia

E non è finita: “Ci mobiliteremo ancora”

“Siamo fermamente contrari alla finanziarizzazione delle scuole attraverso i "Social Impact Bond", alla trasformazione delle scuole in aziende, allo sfruttamento mascherato come "apprendistato", ad un'idea di scuola come strumento per insegnare la “flessibilità”. Riteniamo che il processo messo in atto dal Governo Renzi sia un passo indietro storico nel nostro paese”: così l'Unione degli Studenti, nella nota stampa inviata a poche ore dal corteo che ha sfilato questa mattina a Foggia, tra le città pugliesi attraversate dalla protesta. 
 
“IL LAVORO COME DOVERE”. Circa mille studenti (e non solo) diretti, come a Bari (secondo UdS 7mila), a Brindisi (2mila) e Lecce (3mila), verso gli Uffici Scolastici, tappa comune del corteo di protesta (a Bari, è stata occupata la sede del Miur Puglia). Un piano oculato, a dire della gran parte degli studenti (in questi giorni chiamati a dialogare sui temi caldi di questo inizio autunno nei vari collettivi studenteschi), volto a creare un ponte di argilla tra la l'istituto scolastico e quella fase post-formazione non ancora assimilata né mai del tutto chiarita a livello nazionale, la quale precede e anzi dovrebbe aprire al vero e proprio mondo del lavoro. “Tanto all'interno delle scuole – si legge nei comunicati – quanto all'interno del mondo del lavoro si cerca di annullare il piano dei diritti in favore del 'merito' con la logica del lavoro come dovere”.
 
“CI MOBILITEREMO ANCORA”. “Sono sei anni che gli studenti rifiutano l'entrata dei privati nelle scuole, rivendicando maggiore potere decisionale e diritti”, dichiara Francesca Picci, coordinatrice dell'Unione degli Studenti Puglia. “Dalle piazze di oggi è emersa la volontà di costruire una vera informazione all'interno delle scuole, non vogliamo subire una finta consultazione, ma vogliamo decidere! Ci mobiliteremo – si legge ancora – nei luoghi della formazione dal 20 al 25 Ottobre”. Istanza accolta e condivisa anche dal Link, collettivo universitario: “Gli studenti e le studentesse – si legge nella loro nota – rivendicano il loro ruolo nelle decisioni politiche inerenti i luoghi della formazione, contestano il precariato come soluzione alla crescente disoccupazione, chiedono maggiori finanziamenti alle scuole e alle università pubbliche, un piano sull'edilizia scolastica e rilanciano sul comodato d'uso gratuito sui libri di testo, tema già dibattuto con la precedente giunta comunale”. Molti, infine, a quanto sembra, il 25 ottobre saranno a Roma per la manifestazione indetta dalla Cgil. 
“Siamo fermamente contrari alla finanziarizzazione delle scuole attraverso i "Social Impact Bond", alla trasformazione delle scuole in aziende, allo sfruttamento mascherato come "apprendistato", ad un'idea di scuola come strumento per insegnare la “flessibilità”. Riteniamo che il processo messo in atto dal Governo Renzi sia un passo indietro storico nel nostro paese”: così l'Unione degli Studenti, nella nota stampa inviata a poche ore dal corteo che ha sfilato questa mattina a Foggia, tra le città pugliesi attraversate dalla protesta.
“IL LAVORO COME DOVERE”. Circa mille studenti (e non solo) diretti, come a Bari (secondo UdS 7mila), a Brindisi (2mila) e Lecce (3mila), verso gli Uffici Scolastici, tappa comune del corteo di protesta (a Bari, è stata occupata la sede del Miur Puglia). Un piano oculato, a dire della gran parte degli studenti (in questi giorni chiamati a dialogare sui temi caldi di questo inizio autunno nei vari collettivi studenteschi), volto a creare un ponte di argilla tra la l'istituto scolastico e quella fase post-formazione non ancora assimilata né mai del tutto chiarita a livello nazionale, la quale precede e anzi dovrebbe aprire al vero e proprio mondo del lavoro. “Tanto all'interno delle scuole – si legge nei comunicati – quanto all'interno del mondo del lavoro si cerca di annullare il piano dei diritti in favore del 'merito' con la logica del lavoro come dovere”.
“CI MOBILITEREMO ANCORA”. “Sono sei anni che gli studenti rifiutano l'entrata dei privati nelle scuole, rivendicando maggiore potere decisionale e diritti”, dichiara Francesca Picci, coordinatrice dell'Unione degli Studenti Puglia. “Dalle piazze di oggi è emersa la volontà di costruire una vera informazione all'interno delle scuole, non vogliamo subire una finta consultazione, ma vogliamo decidere! Ci mobiliteremo – si legge ancora – nei luoghi della formazione dal 20 al 25 Ottobre”. Istanza accolta e condivisa anche dal Link, collettivo universitario: “Gli studenti e le studentesse – si legge nella loro nota – rivendicano il loro ruolo nelle decisioni politiche inerenti i luoghi della formazione, contestano il precariato come soluzione alla crescente disoccupazione, chiedono maggiori finanziamenti alle scuole e alle università pubbliche, un piano sull'edilizia scolastica e rilanciano sul comodato d'uso gratuito sui libri di testo, tema già dibattuto con la precedente giunta comunale”. Molti, infine, a quanto sembra, il 25 ottobre saranno a Roma per la manifestazione indetta dalla Cgil. 

di Redazione 


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