Scuole in Puglia, Emiliano si incarta: riaprono, ma solo per chi lo vorrà
A chi resta a casa, le scuole dovranno garantire la DAD
“Nessuno potrà essere obbligato ad andare a scuola in presenza e le eventuali assenze saranno giustificate. Tutti avranno diritto a richiedere la didattica a distanza per tutelare la propria salute. Le scuole dovranno dotarsi immediatamente della possibilità di fare didattica a distanza”.
LO SCONTRO TRA I DUE TAR. È la sintesi, almeno sembra, dell’Ordinanza Regionale n. 413 emanata dal presidente della Puglia Michele Emiliano in queste ultime ore, allo scopo di regolarizzare il comparto scuola alla luce dell’ultimo Dpcm che, inserendo la regione da lui governata in fascia arancione, di fatto riapriva le scuole del primo ciclo chiuse con la precedente ordinanza. In realtà, il provvedimento di Emiliano è l’esito della baruffa giurisdizionale che vede contro i due Tar di Bari e di Lecce, l’uno orientato a dare preminenza al diritto allo studio degli alunni e l’altro ad anteporre le misure straordinarie in ambito sanitario a qualsiasi altro diritto.
CAOS PER LE SCUOLE IN ARRIVO. Tra queste due decisioni, di fatto in contrasto, la Giunta Regionale ha provato a individuare una soluzione di mezzo che, dopo una lettura dell’atto e a fronte del post pubblicato sulla propria pagina Facebook dallo stesso Governatore, sembra rendere il panorama ancor più confusionario. A quanto sembra, dunque, saranno le famiglie a decidere per i loro figli se mandarli o meno in classe, a patto che ogni istituto scolastico sia in grado a strettissimo giro di garantire la didattica digitale integrata per quei ragazzi che resteranno a casa. Una soluzione mista, per così dire, che getterà nel panico dirigenti scolastici e corpo docente, chiamati a “sostituirsi” ad ambiti istituzionali ben più grandi di loro, dovendo garantire al contempo, “in presenza” e “in assenza”, la prosecuzione didattica. In che modo, sarà tutto da vedere.
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