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Se c’è violenza, ‘Chiamarlo amore non si può’

Sono 23 i racconti nel libro edito da Mammeonline

“Cari ragazzi e care ragazze che vi affacciate al mondo dei grandi, questo libro è per voi. Perché impariate dai nostri errori, impariate che amore vuol dire rispetto e non sopraffazione, che amare vuol dire permettere all'altro/a di essere se stessi. Insomma l'amore non può essere egoista, altrimenti non lo si può chiamare amore”. E’ così che si presenta ‘Chiamarlo Amore non si può’, il libro edito dalla casa editrice Mammeonline di Foggia che ha riunito 23 autrici per dire “no” alla violenza contro le donne. Ventitré racconti che provano a parlare, in particolare, ai ragazzi e alle ragazze che si affacciano ai primi amori, alle prime esperienze, ai primi coinvolgimenti emotivi.

IL PROGETTO Toni lievi, crudi, reali a seconda del racconto donato dall’autrice. Storie narrate con gli occhi di ragazzine, di adolescenti, che incontrano o sfuggono alla violenza, che ne percepiscono il dolore, la paura, la morte. Non a caso, il libro è uscito il 25 novembre, in occasione della ‘Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne’. “Un libro non contro, bensì un libro per – evidenzia Donatella Cainone, responsabile di Mammeonline – . Per le ragazze e i ragazzi pre ed adolescenti che vanno incontro ai primi innamoramenti, ai sentimenti e al rapporto con l’altro sesso”. L’intervista, Ferita, Marta libera tutti, Fitta come la nebbia, La ragazzina delle 6.30 sono solo alcuni dei 23 racconti inseriti in questo corale progetto culturale.

 

LA PREVENZIONE “23 scrittrici per ragazzi vi offrono questi racconti per aiutarvi a riflettere e a dialogare, perché non rimaniate in silenzio di fronte ai tremendi fatti di cronaca. Ma anche perché sappiate reagire a ciò che può succedere intorno a voi, non solo quando si tratta di violenza fisica, ma anche di gesti e comportamenti che comunque feriscono profondamente”. Di qui, l’importanza di fare prevenzione. Perché proprio la prevenzione a volte può risultare indispensabile per sfuggire ai propri aggressori o per anticipare derive affettive disturbate. “Per noi – scrivono le 23 autrici – prevenzione significa lavorare sull’educazione, sulla cultura, anche contrastando i modelli femminili forniti dai media, i ruoli stereotipati che i ragazzi e le ragazze vivono in famiglia o nella società”. Perché “non è facile crescere, né diventare uomini né diventare donne, e noi adulti non vi stiamo offrendo dei grandi modelli. I messaggi proposti dai nostri media spesso denigrano il corpo e il ruolo di voi ragazze e così facendo offendono e confondono anche voi ragazzi. E tutto diventa più difficile se ai modelli dei media si sovrappongono quelli familiari, poi quelli educativi e ancora quelli delle diverse culture che vanno mescolandosi nella nostra società sempre più multiculturale ma ancora non interculturale”.

LA PRESENTAZIONE ‘Chiamarlo amore non si può’sarà presentato a Foggia giovedì 28 novembre, alle ore 19,00 presso la libreria StileLibero. Infine, la casa editrice Mammeonline e le autrici hanno deciso di devolvere i compensi della vendita del libro all’Associazione italiana donne per lo sviluppo con l’obiettivo di sostenere il progetto Salute e prevenzione delle mutilazioni dei genitali femminili in Burkina Faso.

 

 

di Redazione 


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