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Segretario Pd, deciderà la commissione regionale. Epilogo clamoroso o formalità?

Piemontese: “Ho vinto su tutti i fronti, sono sereno”

“Sono dimissioni faziose, sono tranquillo su tutto”. Sembra un colpo di scena ma, nonostante l'ultima riappacificazione pubblica tra i due sfidanti Piemontese e Lombardi, ha tutta l'aria di essere l'ennesimo strascico di un congresso provinciale, quello del Pd, a dir poco turbolento. Venerdì 8 novembre, la Commissione Regionale di Garanzia del partito, eseguirà una ulteriore verifica e definitiva validazione dei voti che hanno permesso a Raffaele Piemontese di aggiudicarsi il segretariato provinciale di Foggia.
 
DIMISSIONI FAZIOSE. A determinare il commissariamento sono state le ultime due dimissioni in ordine di tempo, quella di Angelo Castelluccio, presidente della Commissione Provinciale per il congresso, e quella di Rocco Di Brina, presidente della Commissione provinciale di garanzia. Il motivo, ancora una volta, è la poca chiarezza in merito ai voti e ai delegati dei congressi cittadini in quanto, a dire dei due dimissionari stando alle rispettiva motivazioni, la stessa Commissione provinciale non sarebbe più “un soggetto imparziale e terzo”. A detta di Piemontese invece, si tratta unicamente di “dimissioni faziose e strumentali, come quella di Michele Galante, tanto per intenderci”. 
 
“ESCLUSO QUALSIASI COLPO DI SCENA”. “Non è successo niente di che – ha continuato il presidente del Consiglio del Comune di Foggia – semplicemente si sono dimessi i commissari provinciali e il Pd Regione, giustamente, ha dovuto assumersi la responsabilità di validare definitivamente tutto”. L'ennesima turbolenza in seno al partito, dopo un'elezione tutt'altro che serena: “Questi disordini però sono avvenuti in tutta Italia – ha aggiunto in merito Piemontese – non solo a Foggia, dove anzi si sono verificati in modo inferiore, secondo me. Comunque – ha concluso – sono sereno ed escludo qualsiasi tipo di colpo di scena. Ho vinto su tutti i fronti, i voti sono quelli”.
“Sono tranquillo su tutto”. Sembra un colpo di scena ma, nonostante l'ultima riappacificazione pubblica tra i due sfidanti Piemontese e Lombardi, ha tutta l'aria di essere l'ennesimo strascico di un congresso provinciale, quello del Pd, a dir poco turbolento. Venerdì 8 novembre, la Commissione Regionale di Garanzia del partito, convocherà l'assemblea effettuando un'ulteriore verifica e una definitiva validazione dei voti che hanno permesso a Raffaele Piemontese di aggiudicarsi il segretariato provinciale di Foggia.
DIMISSIONI FAZIOSE. A determinare il commissariamento sono state le ultime due dimissioni in ordine di tempo, quella di Angelo Castelluccio, presidente della Commissione Provinciale per il congresso, e quella di Rocco Di Brina, presidente della Commissione provinciale di garanzia. Il motivo, ancora una volta, è la poca chiarezza in merito ai voti e ai delegati dei congressi cittadini in quanto, a dire dei due dimissionari stando alle rispettiva motivazioni, la stessa Commissione provinciale non sarebbe più “un soggetto imparziale e terzo”. A detta di Piemontese "c'è stato un atteggiamento di ostruzionismo, che ha provocato le dimissioni dei due presidenti, di cui condivido le motivazioni". 
“ESCLUSO QUALSIASI COLPO DI SCENA”. “Non è successo niente di che – ha continuato il presidente del Consiglio del Comune di Foggia – semplicemente si sono dimessi i commissari provinciali e il Pd regionale, giustamente, ha dovuto assumersi la responsabilità di validare definitivamente tutto”. L'ennesima turbolenza in seno al partito, dopo un'elezione tutt'altro che serena: “Questi disordini però sono avvenuti in tutta Italia – ha aggiunto in merito Piemontese – non solo a Foggia, dove anzi si sono verificati in modo inferiore, secondo me. Comunque – ha concluso – sono sereno ed escludo qualsiasi tipo di colpo di scena. Ho vinto su tutti i fronti, i voti sono quelli”.

di Redazione 


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