I.P.
È stata presentata da alcuni deputati di Sinistra Ecologia e Libertà, più due del Partito Democratico, una proposta di legge in materia di disciplina di sostanze stupefacenti e psicotrope che dovrebbe – nelle intenzioni dei firmatari – contribuire a superare la legge 49 del 2006, comunemente conosciuta come legge Fini-Giovanardi. Il testo, presentato lo scorso 14 giugno alla Camera dei Deputati, è attualmente in esame in commissione Giustizia.
DUE PROPOSTE. Il testo redatto prevede essenzialmente due proposte: la prima riguarda l'entrata in vigore di pene meno pesanti per chi si macchia di attività illecite riguardanti la cannabis indica e i suoi derivati. Il secondo punto sancisce la non punibilità per tutte quelle persone che, dopo aver acquistato, ad esempio, semi di marijuana femminizzati, li piantano e coltivano cannabis in casa per uso personale o la cedono ad altre persone, ovviamente maggiorenni, per il consumo immediato. APERTURA DI GIOVANARDI. Questo secondo punto ha trovato il consenso di una persona davvero insospettabile: lo stesso Carlo Giovanardi. L'ex ministro ha infatti sostanzialmente aperto alla possibilità di coltivare piantine di marijuana: a patto, dice, che la coltivazione avvenga sul balcone di casa e non in grandi piantagioni. Sul primo punto, invece, chiusura totale: la cannabis di oggi, spiega infatti Giovanardi, è molto diversa da quella che esisteva solo qualche decina di anni fa, ed è molto più pericolosa. Non ha senso, dunque, fare distinzioni tra chi spaccia marijuana e chi vende droghe considerate più pericolose, come cocaina o eroina. SCARSI RISULTATI. La proposta, affermano i firmatari, parte dal presupposto che la guerra alla droga, così come concepita fino ad oggi, non abbia raggiunto i risultati sperati: nonostante l'enorme mole di risorse pubbliche usate allo scopo, infatti, il consumo di sostanze stupefacenti non sarebbe diminuito, le narcomafie non ne avrebbero risentito e, beffa oltre al danno, le carceri italiane scoppierebbero letteralmente di detenuti finiti dietro le sbarre proprio a causa della Fini-Giovanardi. Si nota dalla relazione annuale del Parlamento come nel 2011, ad esempio, i costi per la lotta alla droga abbiano toccato la somma di circa 2 miliardi, dei quali quasi la metà per la reclusione e detenzione dei trasgressori.
LA CANNABIS NEL MONDO. Tutto ciò senza considerare che il mondo sta andando verso una direzione completamente opposta rispetto a quella proibizionista. La cannabis sta infatti sempre più diventando in molti stati una sostanza comune e legale, che può essere venduta e acquistata, ad esempio su siti che vendono semi di canapa autofiorenti come questo; cosa, quest’ultima, che a dir la verità già avviene legalmente anche nel nostro Paese. APPOGGIO M5S. La proposta, quindi, che pare aver ottenuto anche l'appoggio da parte del Movimento 5 Stelle, vuole fare un deciso passo proprio nella direzione di una maggiore apertura e tolleranza nei confronti della cannabis.