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Da Foggia a Bigene con Solidaunia, Selenia e quel destino nel nome

Nel punto nascita dell'associazione l'ostetrica salva una bimba durante il parto

La bimba nella foto si chiama Selenia e ha poche ore di vita: è nata a Bigene, nel nord della Guinea Bissau, nella notte tra giovedì e venerdì 7 febbraio. La donna che la porta in braccio ha il suo stesso nome ma non è un caso. Selenia Accettulli, infatti, è un'ostetrica foggiana e la neonata porta quel nome proprio in suo onore.

IL VIAGGIO. La giovane professionista ha assistito alla nascita della bimba durante un parto avvenuto nel punto nascita realizzato dalla ong foggiana Solidaunia che opera nella cooperazione allo sviluppo. Per la mamma è stato naturale, come segno di riconoscenza, dare alla figlia il nome di chi l'ha salvata. In questi giorni, Selenia Accettulli ha scelto di raggiungere l'Africa come volontaria, per dare il suo prezioso contributo nella gestione della struttura realizzata con tanto impegno e inaugurata nel 2018.

IL SOSTEGNO. È la storia di un nuovo legame di amore e solidarietà tra Foggia e Bigene quella che raccontano le foto. Le parole per descrivere quanto accaduto le ha trovate proprio lei, l'ostetrica dai capelli rosa che quando è a Foggia, nel suo studio non a caso chiamato 'Nascere con amore', riceve donne in gravidanza per corsi di preparazione, dispensa consigli a giovani mamme e a donne in età avanzata e spiega i benefici di coccole e massaggi ai bimbi appena nati. “Sono quasi le 2 di notte quando il telefono squilla” ha raccontato sul suo profilo Facebook. “Rispondo. Dico solo "arrivo". Ero andata a letto vestita. Non sapevo cosa mi aspettasse ma la prima paura da superare era il buio. E per chi del buio ha paura, vi assicuro, è una bella sfida. Intravedo la luce accesa di una finestra della maternità. Ho paura ma allo stesso tempo mi sento tranquilla... Di solito il buio mi paralizza”.

IL PARTO.Arrivo. Tolgo tutto, metto il 'grembiule' e cerco di capire” continua il racconto postato da Selenia che poi si fa avvolgente e si sofferma su tutti i particolari del parto. Non sono mancati attimi di tredipazione: “Le contrazioni erano quasi ferme. La testa lì da troppo tempo.... Dobbiamo intervenire. Eravamo io, Odilia l'ostetrica del posto, quella mamma e il suo bambino. Lei resta sdraiata a terra e comincia ad implorarci di aiutarla. Ci guardiamo. Ci capiamo senza dire una parola. Io accovacciata di fronte a lei, “spingi Ana spingi” - così, con un po' di fatica, vedo la testa e piano piano, ecco la vita. È nata”. Ma la bimba è in sofferenza fetale. “Quasi morta. Non respira. È ipotonica. Non ha un bel colorito. Odilia rimane ferma. Allora comincio a stimolarla ma niente. Chiedo l'ambu (uno strumento che aiuta la respirazione ndr), comincio a ventilarla. Andiamo avanti per qualche minuto. Troppi. Il tempo era improvvisamente diventato infinito. Fino a che, tra una goccia di sudore e il cuore a tremila, apre gli occhi, comincia a respirare, comincia a muoversi. E così, man mano che passavano i minuti, stava sempre meglio. Solo a questo punto ho visto che era femmina. Quando la porto alla mamma la nonna mi chiede come mi chiamo. Io rispondo "Selenia". E lei continua dicendo "Si chiamerà così. Come te".

IL PONTE SOLIDALE. Una storia a lieto fine che suggella il ponte di solidarietà esistente tra Foggia e la Guinea Bissau, un paese in cui la mortalità infantile e quella delle donne per parto è tra le più alte al mondo. Nella missione di Bigene, inaugurata dalle suore oblate nel 1992, hanno operato per diverso tempo sorelle della provincia di Foggia. Con l'arrivo di Solidaunia nel 2005 si è potuto dare avvio a diversi progetti di natura sanitaria. È stato facilitato anche il gemellaggio con la diocesi Foggia-Bovino e, attualmente, in Guinea Bissau, si trova il prete don Marco Camiletti. Il prossimo 28 febbraio l'associazione celebrerà i 15 anni di attività con una mostra fotografica, uno spettacolo e il racconto della missione: tra i testimoni, appena tornata, ci sarà anche Selenia Accettulli.

di Redazione 


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