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Sentenza del TAR e futuro del DEMeT, Area Nuova rassicura gli studenti: "Non ci sarà alcuna modifica nei percorsi didattici"

L’Associazione Studentesca Area Nuova intende informare con chiarezza e trasparenza la comunità studentesca circa gli effetti della recente sentenza del TAR Puglia n. 926/2025, che ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato contro la costituzione del Dipartimento di Scienze Sociali (DiSS) e ha di fatto confermato la legittimità della fase transitoria di disattivazione del Dipartimento di Economia, Management e Territorio (DEMeT), avviata a seguito della riduzione del numero di docenti sotto la soglia minima prevista dallo Statuto. "A tal proposito - spiegano dall'associazione studentesca -, riteniamo fondamentale rassicurare tutti gli studenti e le studentesse coinvolti: non vi sarà alcuna modifica nei percorsi didattici, nei piani di studio, né nella regolare erogazione dei corsi. L’unico cambiamento, di natura formale, riguarderà il dipartimento di afferenza, che passerà dal DEMeT al DiSS".

L'IMPEGNO. La sentenza ha inoltre chiarito che questa riorganizzazione è coerente con lo Statuto e che la fase transitoria è stata avviata correttamente. “Comprendiamo le legittime perplessità nate in seguito alla notizia della sentenza del TAR. Tuttavia - commenta Nunzio Del Latte, Senatore Accademico dell’Area Economica e Vicepresidente del Consiglio degli Studenti - è fondamentale chiarire fin da subito, con fermezza e trasparenza, che per gli studenti non cambierà nulla di sostanziale. L’erogazione dei corsi, le strutture di riferimento e i piani di studio in corso resteranno perfettamente invariati. Non ci saranno impatti negativi né sulla qualità dell’offerta formativa né sull’organizzazione accademica. Come rappresentante dell’intera Area Economica, mi assumo l’impegno personale e politico di vigilare su ogni passaggio di questa transizione, affinché venga gestita con ordine, rispetto e tutela piena degli interessi degli studenti. Continueremo a lavorare con determinazione per garantire che questa riorganizzazione non diventi mai un problema per chi studia, ma solo un passaggio amministrativo”.

di Redazione 


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