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Sentenza Foggia Calcio, le spiegazioni di Iudica: “Quelle della Corte sono non-motivazioni, valutiamo ricorso in tempi stretti”

Secondo il legale milanese: "disattese le indicazioni del Collegio di Garanzia"

“Abbiamo aspettato oltre due mesi per avere delle non-motivazioni, difficile comprendere cosa abbia voluto dire la Corte d'Appello. È per questo che, dopo aver sentito la proprietà, valuteremo la possibilità di un ricorso anche in tempi stretti”.

LE PERPLESSITA'. L'avvocato Fabio Iudica, legale del Foggia calcio nel processo sportivo che da inizio stagione vede coinvolta la società rossonera per la vicenda legata al pagamento di compensi in nero a calciatori, è perplesso ma non sorpreso nel leggere le motivazioni scarne con cui la Corte Federale d'Appello ha giustificato la sentenza dello scorso gennaio quando i punti di penalizzazione per il Foggia furono ridotti da 8 a 6. Già all'indomani della pubblicazione del dispositivo, (LEGGI: Foggia calcio, la sentenza non soddisfa Iudica) il legale milanese non si capacitava dell'esito del giudizio. Le indicazioni del Collegio di Garanzia, fornite nella sentenza di novembre, non lasciavano altra possibilità se non quella di assegnare 3 o 4 punti di 'sconto' al Foggia: due punti a seguito del proscioglimento di Franco Sannella e 1 o 2 punti ulteriori per tener conto del nuovo format della serie b sceso da 22 a 19 squadre.

DISATTESO IL COLLEGIO. “L'idea, ma aspetto di sentire la proprietà, è quella di andare avanti e fare ricorso per cercare di far restituire al Foggia almeno un punto. Non sarà facile ma ci sono i margini per l'impugnazione” rivela Iudica. “Di base – continua l'avvocato - sono sempre prudente ma in questo caso sono state completamente disattese le indicazioni del Collegio. E noi dovremo far comprendere al massimo organo giudicante quanto è successo. Noi vorremmo far 'arrabbiare' il Collegio di Garanzia spiegando che, in qualsiasi modo si interpreti la sentenza, è evidente che la Corte d'Appello non ha tenuto in alcun conto le decisioni del giudice di garanzia”.

LE TRE IPOTESI. Da uomo del diritto prova a tentare di interpretare il testo delle motivazioni: “Cosa ha voluto dire la Corte?” si interroga Iudica. “Faccio fatica a dare un'interpretazione autentica della sentenza. Analizzandola tra collaboratori nel nostro studio, abbiamo dato tre versioni differenti. Non solo, nessuna delle tre sta in piedi e risulta convincente”. L'avvocato, dunque, elenca le tre ipotesi.
1) “Prima interpretazione possibile: la Corte ha tolto i due punti che si riferiscono all'assoluzione di Franco Sannella. Ha poi deciso, in sede di nuova valutazione complessiva, che restano congrui i 6 punti” ragiona l'avvocato meneghino. “In tal caso il Collegio di Garanzia non sarebbe stato ascoltato sul punto che riguarda la necessaria considerazione del cambiamento del format della serie B da 22 a 19 squadre. Non si può decidere di non togliere punti su questo confermando la precedente penalizzazione".
2) "Seconda interpretazione, - continua Iudica - è stato tolto un punto per il format del campionato, e su questo ci saremmo, un altro punto a seguito dell'assoluzione di Franco Sannella. Se fosse così – si chiede - come mai in precedenza erano stati assegnati due punti per le responsabilità di Franco Sannella e ora un solo punto? Consideriamo pure che poteva esserci una nuova valutazione di merito ma, in tal caso, occorreva argomentare la modifica della quantificazione dei punti di penalizzazione legate alla figura di Franco Sannella, cosa che manca totalmente nel testo della sentenza. Lasciatemi aggiungere che probabilmente manca perchè impossibile da motivare”.
3) “Terza interpretazione: la Corte ha scontato i due punti valutando la modifica del format del campionato. Sarebbe auspicabile; mancano però gli altri due punti legati all'assoluzione di Franco Sannella. Come si vede, in tutti i casi, il Collegio di Garanzia non è stato ascoltato”.

LA QUARTA IPOTESI. “C'è poi una quarta ipotesi – conclude Iudica - la Corte ha deciso di ridurre di due punti e basta. Perchè così deve essere. Per fortuna, però, anche nel campo sportivo ogni decisione va motivata. Per questo da legale mi sento di escludere questa eventualità”. Se, tuttavia, Iudica non vuole pensare ad una quarta ipotesi, il timore di una sentenza per così dire 'politica' esiste ed è avvalorato da almeno altri due indizi. In primo luogo, un immotivato riferimento della Corte alle “possibili indirette conseguenze sulla posizione in classifica della società, nell’ambito di un Campionato, che, nella stagione in corso, prevede la partecipazione di sole 19 squadre”. Come a dire: restituire punti al Foggia significherebbe incidere sulla lotta per la salvezza; una considerazione – questa - che sembra oltrepassare le valutazioni che un organo giudicante è chiamato a fare. In secondo luogo, i tempi estremamente lunghi che la Corte si è presa per la pubblicazione delle motivazioni che hanno superato i 60 giorni previsti. Giunti a questo punto della stagione, è naturale che la pressione sugli organi giudicanti è sempre più elevata, considerato che si avvicinano i verdetti finali del campionato. Una variabile quella del tempo che Iudica riconosce: “Purtroppo è vero che si rischia di arrivare a ulteriori decisioni a campionato finito; quello che possiamo fare noi è presentare ricorso in tempi stretti, ben prima del termine di 30 giorni previsto. Poi occorrerà aspettare”. Nel frattempo, vi è un'altra soluzione ed è in mano alla squadra: incominciare a far punti sul campo e rendere superflue ulteriori azioni giudiziarie.

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di Michele Gramazio


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