Emessa la sentenza per l'operazione Ares, la Polizia esegue 22 provvedimenti definitivi IL VIDEO
Nella mattinata odierna, la Polizia di Stato ha eseguito ventidue provvedimenti emessi dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura Generale di Bari, in attuazione della sentenza n.4661/2022, emessa dalla Corte d’ Appello di Bari e divenuta definitiva lo scorso 17 maggio.
SAN SEVERO. La sentenza, che rappresenta l’esito di un articolato procedimento penale le cui indagini erano state coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Bari e condotte dai poliziotti del Servizio Centrale Operativo e delle Squadre Mobili di Bari e Foggia, ha consentito di giungere al riconoscimento, prima in fase cautelare e poi in appello, dell’esistenza di un’autonoma organizzazione mafiosa, attiva nel territorio di San Severo.
L'OPERAZIONE ARES. Com’è noto, infatti, nel mese di giugno 2019, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bari aveva adottato un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale nei confronti di cinquantasei soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, tentata estorsione, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, spaccio di droga, danneggiamento, reati in materia di armi, tentato omicidio, tutti aggravati dalle finalità mafiose.
LA SENTENZA. Al termine della vicenda giudiziaria, che ha già visto l’esecuzione della condanna per alcuni tra gli imputati, è stata emessa la menzionata sentenza che interessa ventidue soggetti - tra cui alcuni esponenti di spicco dei due riconosciuti clan mafiosi attivi nel territorio di San Severo - condannati a pene che oscillano tra gli 11 mesi e i 25 anni di reclusione.
GLI ARRESTI. Nel dettaglio, i provvedimenti emessi dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura Generale di Bari si sostanziano in 15 ordini di esecuzione per la carcerazione, con traduzione in carcere del condannato, e di 7 provvedimenti che prevedono la sospensione dell’esecuzione per consentire al condannato di chiedere una diversa modalità di espiazione della condanna (detenzione domiciliare, affidamento in prova ai servizi sociali, etc.)
I REPARTI COINVOLTI. L’odierna attività di polizia giudiziaria ha visto l’impiego di sessanta poliziotti che hanno operato in provincia di Foggia (appartenenti alla Squadra Mobile di Foggia, alla Squadra Mobile e della SISCO di Bari, ai Reparti Prevenzione Crimine e alla Polizia Scientifica) e di altri operatori della Polizia di Stato che hanno rintracciato alcune tra le persone condannate in provincia di Napoli, Chieti, Viterbo e Ascoli Piceno.
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