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Sequestro Curci, il legale Sodrio: “Stessi beni già colpiti dalla Procura di Foggia. E con il Fisco già trovato accordo”

L'avvocato Michele Sodrio, legale di Massimo Curci interviene sulla recente operazione del tribunale di Bari che ha portato al sequestro di 16milioni di euro di beni del commercialista di Carapelle e di alcuni suoi familiari.

GIA' SEQUESTRATI. “Già al momento dell'operazione di sequestro avvenuta lo scorso 2 ottobre – precisa Sodrio - peraltro svolta con professionalità e rispetto da parte della Guardia di Finanza, avevo fatto notare che la quasi totalità dei beni indicati nel decreto del Tribunale di Bari risultavano già sequestrati in altro procedimento di indagini della Procura di Foggia per i reati di intestazione fittizia e autoriciclaggio”.

IL PRECEDENTE. “Lo scorso anno – continua il legale - vi fu una perquisizione presso l'abitazione di alcuni parenti del rag. Curci e lì furono rinvenuti il contante e tutti gli altri titoli, che già all'epoca furono posti sotto sequestro. Oggi quegli stessi beni sono stati ri-sequestrati e ne prendiamo atto, ma non c'è nulla di nuovo a carico del rag. Curci. Persino la Porsche Carrera che è stata portata via (unica autovettura) era già sotto sequestro da tempo e vi era solo un'autorizzazione all'uso da parte del figlio maggiore e della moglie del nostro cliente”.

LA DIFESA. “Ci difenderemo davanti al Tribunale di Bari con le unghie e con i denti e dimostreremo che si tratta di un clamoroso errore giudiziario. Per gli anni che gli vengono contestati il rag. Curci raggiunse in passato un accordo con il Fisco, pagando pesantissime sanzioni (oltre 3 milioni di Euro), quindi i guadagni derivanti dalla sua notevole attività di commercialista non gli possono essere contestati con cadenza periodica. Persino grandi multinazionali come Google, Amazon o Apple concludono accordi milionari con il Fisco italiano, ma una volta pagato e chiusa la partita non si possono continuare a contestare sempre gli stessi redditi".

di Redazione 


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