Foggia, troppo brutto per essere vero. Zambelli "apre gli occhi" all'ambiente e Padalino ribadisce: "Serve mentalità diversa"
“Il Foggia non può essere questo”. Sembrava un ritornello, quello sentito ieri in sala stampa, nel post – partita di Perugia. Il 3-0 firmato Kouan e Vido non ha lasciato amarezza come il gol al 92’ di Vitale a Salerno, ma tanta rabbia. Rabbia per un’incompiuta. Per una squadra molle, che ha lasciato troppo campo agli avversari e che non ha mostrato la grinta che si addice a una squadra che lotta per la salvezza. E sono gli stessi concetti espressi dal tecnico rossonero, Pasquale Padalino e Marco Zambelli. È stato proprio quest’ultimo ad “aprire gli occhi” all’ambiente: “Non è bello perdere così, il Foggia non può fare queste partite – ha sottolineato il numero 13 rossonero -. Con la Cremonese pensavamo, forse, di avere risolto i nostri problemi e invece non è così. A inizio stagione abbiamo fatto tanti programmi, ma ora è arrivato il momento di guardare in faccia la realtà che dice che l’unico obiettivo deve essere la salvezza. Siamo una buona squadra, ma se siamo in questa posizione vuol dire che la colpa è nostra”.
I MESSAGGI ALL'AMBIENTE. “Bisogna capire che non possiamo vincere tutte le partite e ogni tanto serve il punticino per muovere la classifica”, ha poi ribadito Zambelli, quasi a convincere squadra e ambiente a ridimensionare obiettivi e pretese. Concetto, di fatto, condiviso anche da Pasquale Padalino: “Abbiamo la necessità di fare punti e finchè abbia,mo le forze saremo lì. Il Foggia non può essere questo”, ha commentato l'allenatore rossonero. Sulla formazione messa in campo, Padalino ha poi sottolineato la volontà di fare turnover, “per le partite ravvicinate e perché c’è qualche singolo in condizione fisica deficitaria”. L'obiettivo, ora, è quello di "entrare in una mentalità di squadra arcigna, per capire che ogni pallone può essere determinante non solo per non subire gol ma per non dare coraggio agli avversari". Tutto il contrario di quanto avvenuto a Perugia. "Nessuno si aspetta risposte scialbe, in campo si deve vedere qualcosa di diverso. Abbiamo il dovere di rappresentare al meglio questa città - ha ripetuto il tecnico foggiano - e dobbiamo trovare la strada giusta, la maniera più veloce per risolvere problemi che oggi non ci consentono di essere quello che tutti siamo convinti di essere”. Ed è un messaggio anche all’ambiente, quasi a garantire grinta e impegno. Le stesse cose richieste a gran voce dai tifosi – anche ieri encomiabili (presenti oltre 400 rossoneri al seguito) -, che alla squadra, senza mezzi termini, hanno rivolto due cori che lasciano poco spazio a fraintendimenti: “Tirate fuori le palle” e "Vergogna".
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