Stroppa spinge i suoi: "Voglio il carattere che ci contraddistingue". E sulla contestazione: "Non me la merito"
Alla vigilia di Salernitana - Foggia
“Alla gara di Salerno ci arriviamo bene, la squadra ha lavorato benissimo in settimana”. E una frase di questo tipo, non è una novità se a pronunciarla è Giovanni Stroppa. Che difende, come sempre, la squadra: “I giocatori? Sarò sempre davanti a loro, ci metto la faccia: è il mio ruolo e ne sono fiero, non devono giocare per me ma per loro stessi. Ci mettono sempre il massimo impegno e se una squadra reagisce come ha fatto contro il Venezia vuol dire che un po´ di impegno lo ha messo. E qualche risposta già l'ha data”. E anche questa, non è una novità. L’allenatore del Foggia che guarda il bicchiere mezzo pieno, anche se si lascia sfuggire un ‘finalmente’, quando parla della reazione rabbiosa negli ultimi incredibili 10 minuti di Foggia – Venezia, che hanno portato a un rocambolesco pareggio in rimonta.
E’ proprio da quella reazione - “è quella che mi porto dentro, è una fotografia diversa da quella delle ultime partite, la squadra ci ha creduto con quel carattere che ci contraddistingue” – che Stroppa intende partire per affrontare i campani.
GLI ASSENTI. Con Camporese recuperato ma senza Mazzeo, Nicastro, Guarna ed Empereur e Celli in un Arechi ancora imbattuto: “Nelle gare casalinghe hanno una marcia in più per via del pubblico ma noi sapremo trovare le contromisure”.
LA REAZIONE. E proprio quando parla del pubblico di casa nostra, che Stroppa torna sulla contestazione ai suoi danni. Se al termine del match, aveva detto: “Ci sono rimasto male, ma chi se ne frega se la squadra poi reagisce così...” (GUARDA IL VIDEO), a distanza di qualche giorno è più agguerrito: “Il mio stato d´animo è buono, ma non credo di meritarmi questo e credo che il coro sia stato strumentalizzato; sicuramente c’è qualche corrotto a livello sentimentale con qualcun altro che ha pilotato questa cosa. Non credo che due che parlano al megafono possano condizionare una tifoseria intera”.
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