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Il Foggia senza idee perde ancora: l'Avellino espugna lo Zaccheria, il forcing finale non può bastare
IL PRIMO TEMPO. Il Foggia si presenta con Agostinone in difesa (e con la fascia di capitano al braccio), con D’Andrea in attacco affiancato da Curcio. Troppo poco per impensierire l’Avellino dell’ex Braglia, che nel primo tempo merita ampiamente il vantaggio firmato da D’Angelo: il numero 27 tocca da facile posizione su un tiro cross di Adamo dopo un eclatante errore di Adamo. Gli ospiti avevano già sfiorato la rete con un colpo di testa a botta sicura di Santaniello, che però conclude a lato del palo difeso da Fumagalli. Troppo sterile la reazione dei rossoneri, che subiscono anche la seconda marcatura, ma la splendida conclusione al volo di Dossena viene vanificata da una posizione irregolare di un compagno che porta l’arbitro ad annullare, su segnalazione dell’assistente.
IL SECONDO TEMPO. La ripresa si apre con due cambi: fuori Raggio Garibaldi e Kalombo, dentro Ndiaye e Dell’Agnello. Ma la musica, sul terreno di gioco dello Zaccheria, non cambia. Timidi tentativi dei rossoneri che non scalfiscono la difesa irpina, con l’Avellino che al 62’ raddoppia: azione di rimessa con rossoneri in affanno, ingenuo fallo di Gavazzi e netto calcio di rigore trasformato da Santaniello. Attutita la botta, il Foggia prova ad affacciarsi dalle parti di Forte, ma senza mai impensierire l’estremo difensore ospite. A nulla servono neppure una serie di calci piazzati e l’ulteriore innesto di Balde Balde, fino all’ingresso in campo di Vitale, che realizza all’86’, pochi minuti dopo il suo ingresso in campo, raccogliendo un prezioso assist di Ndiaye. Al forcing finale partecipa anche Testini, ma il Foggia non si rende più pericoloso: finisce 2-1 per gli ospiti, con i rossoneri fermi a quota tre in classifica, illusi dall’ottimo esordio con il Potenza.