Sfratti vico Pietà, Landella chiarisce la posizione del Comune
"Le famiglie hanno rifiutato le proposte dell'amministrazione"
Per la prima notte senza più una casa (e molto probabilmente anche per le prossime che verranno) hanno dormito all’aperto, nella macchine, davanti a Palazzo di Città, gli sfrattati di vico Pietà. E nella serata di ieri hanno ricevuto anche la solidarietà del centro sociale Scurìa di Foggia, i cui attivisti hanno affisso su un muro esterno del Comune uno striscione (in foto) a sostegno della causa dei 15 nuclei familiari, da ieri, senza tetto.
Da parte sua, il sindaco Landella, che si è detto aperto al dialogo, questa mattina ha disertato l’incontro con le famiglie di vico Pietà per presenziare all’inaugurazione della Fiera dell’Agricoltura.
L'INTERESSAMENTO DEL COMUNE. In tutti modi, attraverso una nota stampa, diffusa in giornata, il primo cittadino ha spiegato la posizione dell’amministrazione sulla questione.
“L’amministrazione comunale - dice la nota - sta seguendo da tempo e con attenzione la situazione delle 15 famiglie alloggiate, la cui condizione è stata esaminata in modo meticoloso, elaborando anche proposte operative utili a 'tamponare' l’emergenza che i nuclei familiari stanno vivendo in queste ore”; ma precisa che “purtroppo, tutte le soluzioni prospettate sono state rifiutate per iscritto, determinando così oggi l’impossibilità da parte del Comune di fornire risposte nei termini e nei modi richiesti”. “Come si ricorderà – spiega il primo cittadino - solo pochi mesi fa l’amministrazione comunale aveva condotto una lunga e faticosa trattativa con la società proprietaria dell’immobile, riuscendo a posticipare l’esecutività dello sfratto annunciato in ragione della morosità del Comune di Foggia. Un risultato al quale ci eravamo impegnati a far seguire un’attività finalizzata ad individuare soluzioni alternative per le famiglie. Un impegno che abbiamo mantenuto, ma che, purtroppo, non ha dato l’esito sperato”
LE SOLUZIONI "RIFIUTATE". Queste le soluzioni prospettate alle famiglie che fino a ieri vivevano in via della Pietà: “La prima riguardava il trasferimento in appartamenti siti in via Bari; la seconda il trasferimento in alloggi collocati poco più avanti del centro commerciale Ipercoop, mentre la terza il riconoscimento del sostegno economico al canone locativo – così come espressamente previsto dalla delibera approvata nei mesi scorsi dalla Giunta comunale – che avrebbe lasciato le famiglie libere di individuare in maniera autonoma la collocazione”. Soltanto quattro delle 15 famiglie (una delle quali con un figlio portatore di handicap) hanno accettato le proposte avanzate dall’amministrazione comunale: due accogliendo la soluzione “locativa”, due l’ipotesi del sostegno economico al canone locativo. Tutte le altre, invece, hanno rifiutato per iscritto. “Uno sforzo importante che soprattutto in questa fase pensiamo abbia un valore rilevante, in particolare perché accompagnato dal lavoro che stiamo conducendo su altri strumenti: dalla manifestazione d’interesse per la risoluzione dell’emergenza abitativa sino all’operatività del progetto dell’housing sociale, la cui firma dei relativi Accordi di Programma abbiamo nuovamente sollecitato alla Regione Puglia proprio qualche giorno fa”, sottolinea Landella.
LANDELLA SBARRA LA STRADA: "NO ALLA REQUISIZIONE DELL'IMMOBILE". Che infine sbarra la strada all’ipotesi prospettatagli dai legali delle famiglie su richiesta di queste ultime: “Il Comune di Foggia, vale la pena specificarlo, non può requisire alcun immobile per poi assegnarlo a questi nuclei familiari. Ribadisco, ancora una volta, che ogni azione non può che svilupparsi nel solco della legalità e del rispetto delle regole, senza alcuna strizzatina d’occhio a tecniche e logiche di tipo assistenzialista”.
Il primo cittadino invita quindi le famiglie “a riconsiderare le proposte che l’amministrazione comunale ha avanzato in questi mesi, perché – conclude - è l’unica via che possiamo seguire per dare un riscontro concreto e rapido alle istanze che legittimamente i nuclei familiari pongono all’attenzione del Comune di Foggia”.
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