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Sgominata la banda del buco che faceva razzie in tabaccherie e gioiellerie: otto arresti

Contestati 13 furti nel periodo tra marzo e aprile 2017

Otto misure cautelari, sei in carcere e due ai domiciliari, sono state emesse dal tribunale di Foggia nei confronti di altrettanti soggetti, già noti per i loro precedenti penali e/o di polizia, ritenuti, tutti tranne uno, appartenenti ad un'agguerrita associazione per delinquere finalizzata ai furti, soprattutto nei confronti di tabaccherie ma non solo, che aveva creato non pochi danni a Foggia, San Severo, Lesina, Serracapriola, Apricena e San Paolo di Civitate, ma anche fuori regione, tra l'Abruzzo (Cupello, San Salvo e Casalanguida - CH) ed il Molise (Trivento - CB), tra i mesi di marzo e aprile del 2017.

I NOMI. In carcere sono finiti: i foggiani Domenico Perdonò, 27enne, già sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, pluripregiudicato per rapine, ricettazione, lesioni personali e furto, e con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio; Lorenzo Battiante, 21enne, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e la persona, unico escluso dall'associazione per delinquere; Davide Monti, 25enne, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e la persona, destinatario della misura cautelare della detenzione in carcere; Carlo Federico Rotunno, 29enne, pluripregiudicato per reati in materia di stupefacenti, di armi e furto; il sanseverese Michele Gernone, 23enne, con precedenti di polizia per ricettazione e reati in materia di armi e Carmine Fantasia, originario di Torremaggiore, pregiudicato per traffico di sostanze stupefacenti, destinatario della misura cautelare della detenzione in carcere; ai domiciliari, invece, Raffaele Colanero, 27enne, pluripregiudicato per reati in materia di stupefacenti, di armi e furto e Matteo Notarangelo, 25enne, con precedenti di polizia per rapina, lesioni, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale.

L'OPERAZIONE. Le indagini avevano avuto avvio verso la fine del marzo 2017, a seguito del furto notturno commesso in una tabaccheria di Lesina. Da quel momento gli investigatori, sia della Procura che dell'Arma, partendo dai primi deboli indizi, attraverso un'accurata attività basata sulle tecniche più classiche fino a quelle più moderne, utilizzando oculatamente anche il prezioso strumento del "pedinamento elettronico" tramite apparecchiature Gps accoppiato a servizi di osservazione diretta a grande distanza, sono stati in grado di raccogliere solidi ed univoci indizi sulle responsabilità dei soggetti che si erano ben organizzati in una batteria criminale dedita alla commissione di furti, tanto da potergli attribuire, nel breve periodo, ben 14 episodi, 6 consumati e 8 tentati, in danno di 13 attività commerciali, in particolare tabaccherie, negozi di abbigliamento e una gioielleria, compreso il furto di un'auto, utilizzata per uno dei colpi messi a segno, che nel complesso avevano procurato agli indagati un bottino stimato in circa 150mila euro.

COME AGIVANO. Il modus operandi messo in atto consisteva, innanzitutto, nell'individuare obiettivi privi di sistema di allarme, grazie ad accurati sopralluoghi dei quali gli indagati si incaricavano a rotazione, per poi entrare in azione nel cuore della notte, tagliando serrande, forzando ingressi o, come in diversi casi, aprendosi delle brecce nei muri dei locali presi di mira. Le indagini proseguono comunque, sia per recuperare i beni sottratti che per individuare i ricettatori di cui la banda si serviva, oltre che per acclarare il coinvolgimento della stessa in altri episodi, avvenuti anche più recentemente in provincia con le stesse modalità esecutive.

di Redazione 


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