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Si allarga la lista dei comuni aderenti al Patto della Sicurezza dell'Area garganica

L’obiettivo è combattere la criminalità

Si allarga la lista dei comuni aderenti al Patto della Sicurezza
L’obiettivo è combattere la criminalità
 
 
Dopo la sottoscrizione del Patto della Sicurezza dell'Area Garganica si allarga la lista dei comuni della Montagna del Sole che aderiscono  all’accordo stipulato in Prefettura. 
 
I COMUNI ADERENTI. Del patto facevano già parte i comuni di Manfredonia, Cagnano Varano, Ischitella, Monte Sant’Angelo, Rignano Garganico, Rodi Garganico, San Marco in Lamis, San Nicandro Garganico e Vieste. Da oggi entrano a far parte del Patto anche i comuni di Carpino, Lesina, Peschici e San Giovanni Rotondo. 
 
FINALITA’ DEL PATTO. L’obiettivo dell’accordo è quello di rafforzare la cooperazione inter-istituzionale per gestire meglio la sicurezza sul territorio e contribuire a creare le condizioni per lo sviluppo sociale ed economico. Infatti, il Patto individua le linee strategiche per la collaborazione fra i diversi livelli di governo ed impegna Prefettura, Comuni e Provincia a coordinarsi con azioni mirate al contrasto di microcriminalità, racket ed usura, infiltrazioni mafiose nell'economia, lavoro nero e caporalato, degrado urbano e disagio sociale, nell'ottica dell'accrescimento della percezione del senso di sicurezza da parte dei cittadini e del miglioramento della coesione sociale.
 
Tiziana Cuttano
Dopo la sottoscrizione del Patto della Sicurezza dell'Area garganica si allarga la lista dei comuni della Montagna del Sole che aderiscono  all’accordo stipulato in Prefettura. 
I COMUNI ADERENTI. Del patto facevano già parte i comuni di Manfredonia, Cagnano Varano, Ischitella, Monte Sant’Angelo, Rignano Garganico, Rodi Garganico, San Marco in Lamis, San Nicandro Garganico e Vieste. Da oggi, dopo l'incontro tenutosi stamattina in Prefettura, entrano a far parte del patto anche i comuni di Carpino, Lesina, Peschici e San Giovanni Rotondo. 
FINALITA’ DEL PATTO. L’obiettivo dell’accordo è quello di rafforzare la cooperazione inter-istituzionale per gestire meglio la sicurezza sul territorio e contribuire a creare le condizioni per lo sviluppo sociale ed economico.
Il patto, infatti,  individua le linee strategiche per la collaborazione fra i diversi livelli di governo ed impegna Prefettura, Comuni e Provincia a coordinarsi con azioni mirate al contrasto di microcriminalità, racket ed usura, infiltrazioni mafiose nell'economia, lavoro nero e caporalato, degrado urbano e disagio sociale, nell'ottica dell'accrescimento della percezione del senso di sicurezza da parte dei cittadini e del miglioramento della coesione sociale.

di Redazione 


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